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di Angelo Barraco
Marsala (TP) – “Proteggere gli animali contro la crudeltà degli uomini, dar loro da mangiare se hanno fame, da bere se hanno sete, correre in loro aiuto se estenuati da fatica o malattia. Questa è la più bella virtù del forte verso il debole” disse Giuseppe Garibaldi. E proprio nella terra dove è sbarcato l’uomo dei due mondi, in cui il vino e il turismo dovrebbero far da traino e dove i cittadini si lamentano di una politica che vacilla come le barche legate al porto ma costantemente spinte dal vento settembrino, si verificano episodi di inciviltà che fanno indignare. Non si parlerà delle problematiche politiche che vi sono in città in questa sede, poiché emergono dall’ignoto sottobosco urbano degli incivili e ineducati cittadini che si dilettano nell’abbandonare gli animali, lasciandoli in balia delle auto e del traffico in luoghi in cui l’indifferenza di molti e la desensibilizzazione sociale che vige nella società odierna, ormai schiava del consumismo e del materialismo visto come elemento unico relazionale, fanno calare il sipario in quella che è la coscienza e la voglia di prestare soccorso a creature indifese. Fortunatamente non sempre è così poiché vi sono cittadini che tengono ancora ben saldi i valori che fanno grandi gli uomini. E’ il caso di Antonio Scafura, che in data 18 settembre ha salvato da morte certa tre cuccioli di cane abbandonati in strada. Ecco quanto ci ha voluto raccontare. “Stamattina alle ore 07:00 mentre transitano dalla via G.A. Omodei di Marsala, guardando dallo specchietto retrovisore della mia auto, ho notato tre cuccioli, che prima, durante il mio transito non avevo visto, che correvano in mezzo la strada. La cosa drammatica è che molte auto che transitavano in quel momento non si sono fermate, addirittura qualche automobilista come anche il conducente di un furgone, gli è passato di sopra. La fortuna che i tre cuccioli, in quel momento, sono stati fermi altrimenti sarebbero morti ma non solo, c'erano alcune persone che dalla finestra delle loro case si godeva lo spettacolo. Ho arrestato immediatamente la mia auto e senza pensarci mi sono messo in mezzo la strada correndo verso i cuccioli per prenderli e per bloccare le auto che stavano arrivando. Non è stato facile prenderli, erano spaventatissimi ma, ce l'ho fatta. Li ho messi nella mia auto e dopo averli tranquillizzati mi sono avviato con il mezzo. Ora i cuccioli sono presso il canile di Marsala l'unico luogo al momento dove possono accudirli. Alle persone che stamane non si sono fermate per soccorrere i cuccioli va il mio sdegno e gli dico che devono vergognarsi perché non solo non li hanno soccorsi ma stavano per ucciderli. Siete gentaglia senza cuore e da parte mia solo disprezzo. Ringrazio gli operatori del Canile di Marsala che si sono prodigati ad accogliere questi tre cuccioli ed il personale del Comando della Polizia Municipale di Marsala che mi ha assistito nelle fasi successive per sistemare i tre cuccioli a cui ho promesso che nei prossimi giorni gli avrei trovato un amico umano con cui vivere”. Un episodio che riporta alla mente la storia di Charlie, il gattino di poco più di un mese che ha rischiato di morire inghiottito dal mare e dalle correnti che si abbattono sulle coste della Sicilia. Un gruppo di bambini ha notato che vi era il gattino in difficoltà, quindi hanno attirato l’attenzione della Guardia Costiera che ha prelevato dalle acque l’animale. I militari hanno compiuto sul gatto le manovre di rianimazione che si attuano sugli esseri umani, cercando di salvarlo dalla morte e fortunatamente ci sono riusciti. Il gattino, ribattezzato Charlie, è stato affidato alle cure dei veterinari che hanno svolto ulteriori accertamenti in merito al suo stato di salute e hanno appurato che sta bene. La respirazione artificiale è stata fondamentale ai fini della salvezza di Charlie poiché ha ricominciato a dare i primi segnali di vita poco dopo, ricominciando a miagolare. L’ufficio circondariale marittimo di Marsala, oltre ad aver ribattezzato il gatto lo ha adottato. Ma esistono anche storie che sono l’antitesi di quanto abbiamo raccontato fino ad ora, fatti che dimostrano quanto la crudeltà umana possa andare oltre ogni limite possibile e immaginabile. Violenza gratuita nei riguardi di creature che hanno avuto la sola colpa di finite nella tela del ragno, mani che apparentemente trasmettevano fiducia ma erano quelle sbagliate. Mark Twain diceva “tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. È l'unico a infliggere dolore per il piacere di farlo” ed è proprio quanto accaduto ad un gattino ad Amabilina, che è stato chiuso in un sacchetto, lanciato e sbattuto più volte. Il gatto è stato immediatamente soccorso dall’Oipa di Marsala ma le sue condizioni si sono presentate subito critiche poiché i medici hanno riscontrato una frattura al musetto, lacrimazione agli occhi e dalle radiografie è emersa una frattura alla colonna vertebrale. I gatto è stato sottoposto ad eutanasia a causa delle condizioni critiche e per evitare che le sofferenze a cui già era sottoposto si prolungassero ulteriormente. Si presume che il felino si trovasse in quelle condizioni da diversi giorni, all’interno di un sacchetto di plastica e sotto la pioggia. Era stato sicuramente notato da alcuni residenti ma non hanno prestato soccorso per paura di ripercussioni da parte di chi aveva ridotto il gatto in quello stato. “Fintanto che l'uomo continuerà a distruggere gli esseri viventi inferiori, non conoscerà mai né la salute né la pace. Fintanto che massacreranno gli animali, gli uomini si uccideranno tra di loro. Perché chi semina delitto e dolore non può mietere gioia e amore” Pitagora
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