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MARSALA (TP) – Potrà essere ammirata in tutto il suo splendore la nave di epoca romana scoperta nel 1999 a Marsala, nei bassi fondali prospicienti il lido di Marausa, da due membri dell’Archeoclub di Trapani. L’imbarcazione, ben conservata grazie allo strato fangoso e di posidonia che la ricopriva interamente, è stata oggetto di restauro con un’opera di consolidamento dei legni – essiccazione sotto vuoto controllato – che ha consentito di mantenere quasi inalterato il colore e l’aspetto originario dell’antico scafo.
I lavori di allestimento espositivo e ricostruzione del relitto
Diretti dalla Soprintendenza del Mare in collaborazione con il Polo Museale Lilibeo di Marsala, che vedranno ricomporre l’imbarcazione pezzo dopo pezzo su una struttura metallica, inizieranno entro la prima decade di febbraio e dureranno circa un mese e mezzo. Questo quanto ha fatto sapere il professor Sebastiano Tusa Soprintendente presso l’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana (Soprintendenza del Mare).
Per il periodo pasquale si prevede quindi la manifestazione ufficiale di presentazione di questo eccezionale reperto che sarà esposto presso il Museo Archeologico Regionale Lilibeo di Marsala. Successivamente partirà una seconda fase comunicativa relativa all’allestimento di vetrine didattiche, di proiezioni di video e la presentazione di un dvd illustrativo.
Soddisfazione, per l’ottimo lavoro svolto finora e per il grande risultato raggiunto, da parte dell’architetto Luigi Biondo direttore del polo museale di Marsala, della dottoressa Anna Maria Parrinello dirigente del Museo e dell’archeologa Maria Grazia Griffo.
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