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MARSALA, INTERVISTA AL VICESINDACO AGOSTINO LICARI: "ECCO COSA FAREMO NEL 2016"

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Tempo di lettura 3 minuti Ciò che era stato pronosticato nel corso della campagna elettorale è stato realizzato?

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di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – Il 2015 è stato un anno ricco di novità per la città di Marsala, nel mese di giugno i cittadini hanno scelto il nuovo Sindaco, il Dottor Alberto Di Girolamo. Adesso la città è in mano a Di Girolamo che, dopo aver vinto le elezioni scriveva sulla sua pagina facebook: “Sono il candidato sindaco di gran lunga più votato dai marsalesi con oltre 17 mila preferenze. Grazie per la fiducia e per aver sposato il nostro progetto politico di cambiamento. E grazie a chi, con grande impegno, passione e amore per la città, ha reso possibile questo risultato. Certo, avremmo preferito evitare il ballottaggio per metterci subito al lavoro per Marsala, perché le cose da fare sono tante, vorrà dire che guadagneremo tempo dopo lavorando con ancora più intensità. Ora rimbocchiamoci le maniche perché il meglio deve ancora venire. Manca davvero poco per ‪#‎cambiaremarsala‬”. Ciò che era stato pronosticato nel corso della campagna elettorale è stato realizzato? Noi lo abbiamo chiesto al Vicesindaco Agostino Licari che gentilmente ci ha risposto.

– In merito a ciò che vi eravate prefissati nel corso della campagna elettorale, ritiene che gli obiettivi per il 2015 siano stati raggiunti?
 
Nel 2015 indubbiamente gli obiettivi in gran parte sono stati raggiunti, indubbiamente volevamo e pensavamo di completare ulteriori cose entro il 2015, ma la macchina amministrativa era ingessata, colpa anche al commissariamento del comune avvenuto in precedenza che determina di per se una paralisi della macchina amministrativa che abbiamo dovuto oleare e rimettere in cammino. Tuttavia il bilancio lo consideriamo positivo.
 
– Quindi c’è qualcosa che non è stato ultimato nel corso di questo anno…
 
Alcune cose volevamo farle prima, come la possibilità di fare entro l’anno la piscina comunale e che faremo all’inizio dell’anno, Palazzo Grignani che volevamo aprire entro dicembre 2015 e che invece apriremo entro l’inizio dell’anno. Si potevano anticipare di qualche mese qualche opera, però tutto sommato possiamo dire che quello che ci eravamo prefissati lo abbiamo fatto. La videosorveglianza l’abbiamo avviata.

– Come reputa il lavoro svolto dall’amministrazione fino ad oggi?

Tutto sommato positivo
 
– Per quanto riguarda la videosorveglianza, quando verrà riattivata?
 
Come ci siamo detti l’altra volta, abbiamo avviato questa prima fase perché c’era il contenzioso –che abbiamo tolto- che ci bloccava, ritengo che ricorrere a quel sistema obsoleto di videosorveglianza analogica non ha senso nel 2016 e pensiamo che sia opportuno ricorrere a nuove telecamere digitali che sicuramente saranno più efficienti e saremo nelle condizioni di poter dare un servizio migliore. Malgrado fossero state acquistate telecamere mai messe in funzione, è opportuno dotarsi di telecamere di nuova generazione e più efficienti.
 
– Per metà 2016 si dovrebbe riattivare il sistema di videosorveglianza?
 
Si
 
– E ZTL?
 
ZTL è già operativa. Siamo nella fase di caricamento dei dati dei cittadini che possono usufruire dei pass, caricato questo dato che riguarda gli esenti, è operativa. E’ un fatto tecnico.

– Invece quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati per il 2016
 
Intanto come assessore al bilancio è di avviare una programmazione e approvare il bilancio secondo i tempi previsti dalla normativa vigente ovvero entro marzo avere il bilancio in modo che si possa fare una seria attività dal punto di vista della copertura finanziaria per gli obiettivi che vogliamo raggiungere. Inoltre vedere il  nuovo sistema della raccolta dei rifiuti che scadrà ad agosto.

– Per quanto riguarda questo anno che sta finendo, tramite il nostro giornale vuole mandare un augurio ai marsalesi?
 
Certo, intanto voglio augurare un buon 2016 a tutti i cittadini e che sia più sereno, di prosperità, che le famiglie possano avere una situazione di pace e tranquillità e anche una migliore situazione economica per tutti. Per quanto riguarda la sicurezza, che è uno dei motivi che sta allarmando i cittadini, noi stiamo cercando di intervenire per la parte nostra, diretta, aumentando il numero di vigili urbani sul territorio, per garantire una visibilità e un controllo in più un protocollo d’intesa con la prefettura per avere maggior numero di forze dell’ordine nella nostra città, al fine di dare maggiore sicurezza ai cittadini

Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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