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di Angelo Barraco
Marsala (TP) – “Fidarsi è difficile. Sapere di chi fidarsi, ancora più difficile”, è una frase della famosa scrittrice statunitense Maria V. Snyder, ma è anche ciò che si ripetono continuamente i marsalesi al bar, per strada, in centro e nelle case a seguito dell’arresto di Maurizio Spanò, 52 anni, infermiere dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani e in servizio presso l’Ospedale di Marsala “Paolo Borsellino”, arrestato con la terribile accusa di abusi sessuali ai danni dei pazienti, poichè approvittava di un loro stato di incoscienza determinato da farmaci anestetizzanti. L’uomo lavorava presso uno studio medico di Marsala e proprio nello studio privato sarebbero state commessi gli abusi sessuali contestati.
L’indagine è nata a fine febbraio, quando una donna ha visto che qualcosa non andava a seguito di una visita e ha sporto denuncia. Gli inquirenti stanno vagliando altri episodi e su questo fronte vi sono degli accertamenti in corso. Il soggetto era un infermiere e dava dei farmaci ai pazienti per affrontare degli esami diagnostici alquanto dolorosi.
I pazienti non erano completamente anestetizzati, anche perché un infermiere non può sottoporre ad anestesia un paziente. Ci sono delle forme di anestesia più leggere che lasciano il paziente parzialmente cosciente, anche se non si accorge di quello che gli succede. In questa circostanza, il paziente non si rendeva conto di quello che gli accadeva. Gli inquirenti hanno svolto degli accertamenti dalla data della denuncia alla data in cui il soggetto è stato tratto in arresto, allo stato attuale si sta indagando su altri episodi. Spanò si trova adesso ai domiciliari con braccialetto elettronico.
Il 19 marzo si è svolto l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Amato, l’uomo però non ha proferito parola in merito ai fatti contestati, ha preferito proseguire lungo la strada del silenzio e non ha contestato le terribili accuse che pendono su di lui. Maurizio Spanò è stato intanto sospeso dal servizio. Il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani ha firmato la delibera che riguarda, sia tutta la durata delle misure cautelari, ma anche “considerata la gravità dei fatti emersi, lo stesso non potrà fare rientro in servizio senza la preventiva autorizzazione da parte dell’amministrazione, riservandosi l’Asp di mantenere in via cautelare la sospensione”.
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