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MARSALA, ESTATE 2016: A.A.A. CERCASI EVENTI… GRATIS

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Tempo di lettura 3 minuti Il sindaco: "Io mi sto occupando di cose molto più importanti”.

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di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – La città di Marsala è ben nota agli occhi dei turisti che arrivano da ogni parte del mondo per il buonissimo vino prodotto dalle cantine locali, per il mare che bagna le coste, per le spiagge sempre affollate e ricche di musica e allegria, per il buon cibo, l’arte e la storia. Si potrebbe definire la città del turismo per antonomasia.
 
Marsala città del turismo È stato ultimato il monumento ai Mille che avrebbe la funzione di un infopoint. Tutto sembrerebbe all’apparenza perfetto e queste poche righe introduttive potrebbero concludersi con un punto, ma la storia attuale è ben diversa dalla bella città del turismo descritta su e le lamentele mosse dai cittadini nei mesi precedenti si sono ulteriormente allargate a macchia d’olio a seguito dell’assenza di un programma per l’estate da parte dell'amministrazione comunale. Tale assenza è stata giustificata con la mancanza di risorse economiche all’interno delle casse comunali tanto che lo scorso 23 giugno è stato diffuso un avviso pubblico con il quale si invitavano artisti, associazioni, singoli operatori a compartecipare per la realizzazione del calendario estivo.Nell'avviso è stato addirittura sottolineato il fatto che “per aspetti normativi di natura finanziaria, l’Amministrazione Comunale è stata nell’impossibilità di valutare , nella stragrande maggioranza, le diverse proposte pervenute in ordine all’organizzazione di eventi di intrattenimento vario (musicali, teatrali, di danza, animazione, culturali, ecc…) che presupponevano l’acquisto, l’apporto di un contributo economico-finanziario e/o servizi a carico dell’Ente Comunale legati principalmente ai Service Audio e Luci e alla SIAE”. Il significato dell'avviso è che il Comune di Marsala “Non partecipa con servizi a proprio carico, restando in capo al soggetto organizzatore ogni sorta di costo, compreso l’occupazione del suolo pubblico, palco, sedie, etc…beneficiando esclusivamente della pubblicizzazione dell’evento tramite i canali di informazione nella disponibilità del Comune di Marsala”. Con o senza sbigliettamento, i costi sono sempre a carico dell’organizzatore. Nella seconda ipotesi – senza sbigliettamento – il Comune si prenderà carico esclusivo del gratuito patrocinio, poi spetta a chi si interesserà dell’evento di procurarsi palco, attrezzatura, luci, pulizia delle aree e quant’altro.
 
Le polemiche La situazione che vige a Marsala ha alimentato numerose polemiche, ne parla la stampa locale, ne parlano i cittadini che nei bar e nelle piazze ricordano con nostalgia eventi come il Festival del Giornalismo d’Inchiesta di diversi anni fa, i numerosi eventi musicali, il concerto della storica band Area di qualche anno fa nella rassegna Jazz Estate e tanto altro. "Adesso cos’è rimasto? – commenta sconsolato un residente – Una landa desolata su cui potersi distendere ed aspettare l’inverno".

La politica Come accennato, la politica si è mossa e qualche giorno fa i consiglieri che compongono la commissione Turismo e Spettacoli hanno chiesto le dimissioni della commissione al Consigliere Comunale Calogero Ferreri (PD). Consiglieri di maggioranza e di opposizione hanno firmato un documento per le dimissioni di Ferreri. Si riporta il contenuto del documento ufficiale: "Facendo seguito alla nota prot. N.46883 del 13/06/2016 a firma di alcuni Consiglieri della 2^ Commissione con la quale si diffidava l’A.C. a confrontarsi con il Consiglio Comunale nella stesura di tutti gli eventi culturali, sportivi e turistici soprattutto quelli riguardanti l’estate marsalese; Considerato che l’Assessore al ramo Prof.ssa Lucia Cerniglia aveva dichiarato in sede di commissione che l’A.C. non avendo disponibilità finanziarie non avrebbe programmato attività teatrali e musicali per l’estate 2016; Che successivamente, il 24/06/2016 l’A.C. per aspetti di natura finanziaria, aveva emanato un avviso pubblico con il quale chiedeva a soggetti esterni di proporre iniziative da poter realizzare con la compartecipazione dell’Ente; Considerato che l’A.C., con propria deliberazione ha deciso di compartecipare e contribuire con € 7.600,00 circa alla realizzazione di una Rassegna di Musica Sinfonica che si svilupperà in 4 date estive e che tale iniziativa non è stata condivisa con il Consiglio; Preso atto che Il Consigliere Ferreri, Presidente della 2^ Commissione “Turismo, Sport, Politiche Culturali e Giovanili”, avendo convocato la seduta di Commissione per il 27/06/2016 nella quale avrebbe potuto discutere delle problematiche riguardanti quanto finora evidenziato, non vi ha partecipato; Che lo stesso, vista l’urgenza delle argomentazioni da discutere riguardo il programma dell’estate, non ha comunque provveduto a convocare la Commissione per il mese di luglio c.a. Che la Commissione, a seguito di ciò, aveva invitato verbalmente il Consigliere Ferreri a dimettersi da Presidente della 2^ Commissione di competenza; Tutto ciò premesso e considerato Si invita il Consigliere Calogero Ferreri a dimettersi dalla carica di Presidente della 2^Commissione Consiliare “Turismo, Sport, Politiche Culturali e Giovanili, Edilizia Scolastica e Impianti Sportivi..Qualora ciò non avvenisse, la Commissione si riserverà di operare scelte di altro tipo e valuterà le eventuali dimissioni dei consiglieri firmatari della presente nota.” Ferreri ha ritenuto tali accuse infondate. 
 
La parola al sindaco Abbiamo voluto sentire il Sindaco di Marsala dott. Alberto Di Girolamo, proprio in merito alla questione Ferreri “A chi ha fatto quella lettera, chieda a loro qual' è stata la motivazione. Io mi sto occupando di cose molto più importanti”. Questo quanto sottolineato dal primo cittadino di Marsala. “La città di Marsala – ha inteso mettere in evidenza Alberto Di Girolamo – in questo momento è la città più pulita forse della Sicilia. Queste sono cose importanti, molto più importanti, le chiedo di scrivere questo, questa è la mia risposta a questa situazione”.

Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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