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MARSALA, BUFERA CALENDARIO ESTIVO: PARLA CALOGERO FERRERI

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Tempo di lettura 3 minuti Ferreri: "E’ un dato politico, hanno trovato in me il capro espiatorio".

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di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – Il Comune di Marsala è stato travolto da un fiume di polemiche a causa dell'assenza di un calendario estivo.  Una città che dispone di splendide cornici dal sapore antico, che in passato hanno ospitato eventi importanti che hanno segnato la storia della città, manifestazioni che hanno portato a Marsala nomi di punta della politica, della musica, dell’arte e della cultura.Tutto questo oggi sembra essere solo un lontano ricordo e ciò che resta è un vuoto assoluto. Le ultime novità dalla Sala delle Lapidi riguardano lo scioglimento della commissione Turismo e spettacoli, avvenuto dopo che i componenti della commissione hanno appurato che il presidente Calogero Ferreri esitava dinnanzi alla richiesta di dimissioni che gli era stata presentata. Così hanno deciso di dimettersi tutti, uno ad uno. Decade quindi ufficialmente la commissione che doveva occuparsi di Turismo e Spettacolo in quel di Marsala.

La vicenda Qualche giorno fa la commissione aveva chiesto le dimissioni del consigliere Ferreri attraverso un documento firmato da consiglieri di maggioranza e minoranza. “Facendo seguito alla nota prot. N.46883 del 13/06/2016 – si legge nel documento – a firma di alcuni Consiglieri della 2^ Commissione con la quale si diffidava l’A.C. a confrontarsi con il Consiglio Comunale nella stesura di tutti gli eventi culturali, sportivi e turistici soprattutto quelli riguardanti l’estate marsalese; Considerato che l’Assessore al ramo Prof.ssa Lucia Cerniglia aveva dichiarato in sede di commissione che l’A.C. non avendo disponibilità finanziarie non avrebbe programmato attività teatrali e musicali per l’estate 2016; Che successivamente, il 24/06/2016 l’A.C. per aspetti di natura finanziaria, aveva emanato un avviso pubblico con il quale chiedeva a soggetti esterni di proporre iniziative da poter realizzare con la compartecipazione dell’Ente; Considerato che l’A.C., con propria deliberazione ha deciso di compartecipare e contribuire con € 7.600,00 circa alla realizzazione di una Rassegna di Musica Sinfonica che si svilupperà in 4 date estive e che tale iniziativa non è stata condivisa con il Consiglio; Preso atto che Il Consigliere Ferreri, Presidente della 2^ Commissione “Turismo, Sport, Politiche Culturali e Giovanili”, avendo convocato la seduta di Commissione per il 27/06/2016 nella quale avrebbe potuto discutere delle problematiche riguardanti quanto finora evidenziato, non vi ha partecipato; Che lo stesso, vista l’urgenza delle argomentazioni da discutere riguardo il programma dell’estate, non ha comunque provveduto a convocare la Commissione per il mese di luglio c.a. Che la Commissione, a seguito di ciò, aveva invitato verbalmente il Consigliere Ferreri a dimettersi da Presidente della 2^ Commissione di competenza; Tutto ciò premesso e considerato Si invita il Consigliere Calogero Ferreri a dimettersi dalla carica di Presidente della 2^Commissione Consiliare “Turismo, Sport, Politiche Culturali e Giovanili, Edilizia Scolastica e Impianti Sportivi..Qualora ciò non avvenisse, la Commissione si riserverà di operare scelte di altro tipo e valuterà le eventuali dimissioni dei consiglieri firmatari della presente nota”.

L’Osservatore d’Italia ha inteso dare voce al consigliere comunale Calogero Ferreri, protagonista delle vicissitudini appena citate.

– Si scioglie la commissione Turismo e spettacoli. Come si arriva a questo?
E’ un dato politico. Si è arrivati a questo per la mancata programmazione dell’estate e naturalmente hanno attaccato me. Nel documento che hanno prodotto i miei colleghi hanno dato motivazioni sulla mia persona perchè mi ero assentato il giorno 27 giugno, io non mi assento quasi mai dalla commissione d’altro canto mi hanno detto che non avevo convocato le commissioni di luglio. E’ un dato politico, hanno trovato in me il capro espiatorio.  

– Come mai sono state chieste le sue dimissioni?
Le dimissioni sono legate alla mancata programmazione dell’estate marsalese. 

– Il Sindaco l’altro giorno ci ha riferito che si sta occupando di altre cose e che Marsala è la città più pulita della Sicilia. Tale notizia ha destato scalpore tra i cittadini. 
Da Mazara fino ad arrivare a Palermo, compresa quest'ultima città, sono sommerse di rifiuti. A Marsala questo non è successo. Il Sindaco sta lavorando, forse, a togliere i contenziosi che aveva il Comune di Marsala, ripristinando la zona ZTL che credo a breve dovrebbe partire, diversi i punti su cui si sta lavorando.

Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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In evidenza

Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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