MARÒ, COMELLINI (PDM): SALVATORE GIRONE STA MALE, INTERVENGA CROCE ROSSA

di Luca Marco Comellini*

Dopo aver letto alcuni tabella di stampa riportanti le dichiarazioni di Salvatore Girone che chiede di poter fruire anche lui di un periodo do convalescenza in Italia, non posso fare a meno di ricordargli, come ho fatto oggi in occasione di una cordiale telefonata, dell'esistenza della lettera che lo scorso 8 luglio 2014 il Presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, dr. Peter Maurer, indirizzò al Presidente della Croce Rossa italiana offrendosi, qualora i due militari o i loro familiari lo avessero richiesto, di valutare la questione sotto il profilo umanitario e di intervenire nei confronti del Governo italiano e di quello indiano.

Salvatore, come già avviene per il suo collega Massimiliano, adesso ha bisogno di un periodo di convalescenza
. Le condizioni di assoluta solitudine nella quale è costretto, privato degli affetti familiari, non contribuiscono certamente in modo favorevole alla sua piena guarigione e rientrano tra quelle ragioni umanitarie che avrebbero dovuto suggerire ai Ministri Pinotti e Gentiloni di dare seguito a quella lettera del Presidente Peter Maurer che anche a loro fu inviata tramite la Missione italiana a Ginevra.

Ovviamente i due ministri non possono dire di non essere a conoscenza di quella offerta di aiuto che dal luglio 2014 si troverà in qualche scrivania dei loro uffici e per questo motivo oggi, invece di fare dichiarazioni sullo stato di salute di Salvatore Girone che possono essere facilmente smentite, dovrebbero spiegare, dopo che il rappresentante del Governo italiano davanti ai giudici dell'Itlos ha ampiamente fatto riferimento alla "questione umanitaria" per censurare lo stato di detenzione che si protrae da oltre tre anni, quali siano stati i reali motivi e gli inconfessabili interessi che li hanno spinti ad ignorare l'offerta del Comitato internazionale della Croce Rossa.

Sono convinto che se i due militari e i loro familiari avessero potuto decidere liberamente non avrebbero esitato a chiedere l'intervento del comitato internazionale della Croce Rossa già il 12 luglio 2014 quando gli inviai la lettera del Presidente Peter Maurer."
*Segretario del partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm),