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5 anni faon
MARINO (RM) – E’ stata una Sala Consiliare partecipe e commossa quella che, lo scorso 19 ottobre, nel Palazzo Colonna sede del Comune di Marino, ha assistito alla presentazione del libro di Fabrizio De Prophetis «Un bambino, i tram…la guerra» pubblicato per i tipi di Aracne Editrice nella collana Narrativa. Promossa dall’Associazione dei Nuovi Castelli Romani con il patrocinio del Comune di Marino, l’iniziativa ha visto la presenza di Ettore Pompili, presidente onorario dell’Associazione dei Nuovi Castelli Romani. Per Palazzo Colonna gli assessori Barbara Cerro e Ada Santamaita.
Dedicato a Marino «dolce luogo natio che ha cullato i primi sogni da bambino», il racconto ripercorre i primi anni di vita dell’autore che, nato nella città della Sagra dell’Uva il 1° maggio 1938, ha ricordato in maniera straordinaria quanto vissuto nei suoi primi anni di vita, coincisi con i tragici avvenimenti del Secondo Conflitto Mondiale. Il testo si snoda tra i piacevoli momenti di vita familiare e i venti di guerra che vedono il papà Nicola, medico condotto a Marino, richiamato alle armi quale tenente colonnello medico della Croce Rossa Italiana vista l’entrata in guerra dell’Italia. Sullo sfondo il tram «una sua passione personale alla quale ha legato le sue immagini più care nel cuore, nella mente e in un reale archivio che ritrae la storia dei veicoli ferroviari, dai più antichi a quelli a due piani fino a quelli che ancora attraversano le strade di Roma» ha scritto Augusto Zucchi nella prefazione al libro.
«Sballottato tra un bombardamento e l’altro di Marino, tra pianti, disperazioni, funerali, aerei che ci sorvolavano, i rifugi nelle grotte vinarie, ululati di sirene e paura, tanta paura, non potevo più vedere i tram, il mio gioco preferito» ha detto De Prophetis. Infatti questi, a causa dei bombardamenti che interessavano i Castelli, passavano molto di rado o non passavano. Fu l’ultimo tram, quello che lo avrebbe portato insieme alla sua famiglia in salvo a Roma prima che Marino venisse quasi distrutta, a conferirgli l’immagine mai scalfita dalla mente: al suo interno tanti feriti stesi sul pavimento, quel giorno c’era stato un bombardamento ad Albano e Ciampino dopo che Frascati era stata già distrutta. E proprio sul tram che lui tanto amava venivano prestati i primi soccorsi. «Ho visto scene che un bambino non dovrebbe mai vedere» ha affermato.
Il libro è stato commentato dal prof. Carmelo Pandolfi, docente di Storia della Filosofia Medievale presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. «Quale può essere il dramma della guerra vissuto da un bambino di neanche sei anni? Cosa ne sa un bambino della guerra?» Sono queste le domande che si è posto il professore nella sua articolata presentazione.
«Avevo cinque anni e otto mesi – ha ricordato l’autore – guardai per l’ultima volta la mia casa natale. Addio Marino, paese della mia prima infanzia, dal fascino antico raccolto nella sua storia scritta dalle vie in salita e dalle piccole piazze. Sei riuscito a conservare più degli altri Castelli, la tua identità di vero grande paese». Scrive Marco Onofrio, scrittore editore romano «Lo spettacolo del tramonto visto dall’alto di Marino con lo sguardo verso Roma è una delle esperienze più emozionanti che si possano avere».
«Siamo felici di essere stati noi dell’Associazione dei Nuovi Castelli Romani a far conoscere una testimonianza così importante come il libro di De Prophetis – ha commentato Ettore Pompili, presidente onorario dell’Associazione dei Nuovi Castelli Romani. «L’autore è ancora una volta maestro nel regalarci un testo importante per i valori che incarna e i suoi occhi di bambino fotografano meglio di altri le drammaticità legate alla guerra, le sue atrocità. Un attestato delle sofferenze subite dalla città che già il Servo di Dio Zaccaria Negroni, primo sindaco di Marino del dopoguerra, raccontò nel suo libro Marino sotto le bombe. Ci auguriamo siano in molti a leggere i ricordi di De Prophetis: non una semplice storia di vita ma un accorato appello a che quanto accaduto non si verifichi mai più».
Anche gli assessori Cerro e Santamaita, hanno espresso parole di apprezzamento per la valenza dell’iniziativa, legata a un documento così importante per la città e la sua storia come il libro di De Prophetis che racconta le drammaticità della guerra e le sofferenze vissute dai cittadini da un punto di vista non comune: i ricordi di un bambino, mantenuti vivi in maniera straordinaria dall’autore, oggi 81enne. Non poteva essere che il Palazzo Municipale ad ospitare la presentazione del suo libro.
Fabrizio De Prophetis, nato a Marino nel 1938, vive a Roma dal 1944. E’ stato dirigente della Cassa depositi e prestiti. L’amore per Marino e Roma affiora in tutta la sua produzione poetica, canora e pittorica facendo emergere un forte attaccamento al passato e ai ricordi. Tra i suoi lavori la raccolta di poesie in romanesco «Amor» – «Il tram in Italia, in Europa, nel mondo» (Officina Edizioni) – «Di qui passò…Itinerari attraverso le epigrafi nella città di Roma» (Iacobelli Editore) – «Anni ’60. Un amore lungo, passionale, sofferto, vincente» (Gruppo Albatros Il Filo) – «Colpevole d’innocenza» (Iacobelli Editore) – «Di testa mia» (Tip. Detti ) – «Di qui passò…Itinerari attraverso le epigrafi nella città di Roma» (Iacobelli Editore).