MARINO, OSPEDALE A RISCHIO CHIUSURA: APPELLO ALLA LORENZIN

Redazione


Marino (RM) – “L’ospedale San Giuseppe di Marino è di nuovo sotto attacco. Stavolta a sparare la sentenza di morte definitiva è il Governo delle strette intese. Ormai vogliono chiuderlo davvero. C’è già l’elenco dei 175 ospedali di tutta Italia, tra i quali il nostro, che il ministro Lorenzin intende chiudere perché a suo dire piccolo e inefficiente. Come se, proprio lei che fu referente regionale del nostro partito nel Lazio, non sapesse come sull’ospedale di Marino siano state dette negli anni bugie su bugie e prese decisioni legate solo a scelte e simpatie politiche delle giunte regionali di sinistra. Giochetti squallidi che lei sottoscrive e aggrava con la direttiva appena diffusa. Serve una nuova mobilitazione di popolo, di tutte le forze politiche, dei responsabili politici delle forze regionali, penso in particolare al nostro consigliere regionale e ex sindaco Adriano Palozzi di Forza Italia ma anche al senatore del Pd, Bruno Astorre. Dopo la chiusura del pronto soccorso, mai più riaperto dal 1 luglio 2009, nonostante l’impegno forte e mai venuto meno dell’amministrazione comunale di Marino, arrivata grazie all’assessore alla Sanità, Remo Pisani in tutte le sedi, compresi Tar e Consiglio di Stato, la Regione Lazio non può fare quest’ennesima e ancor più grave violenza ai cittadini di Marino e dei Castelli Romani”. Con queste parole Fabio Silvagni, leader di Forza Italia a Marino e candidato sindaco della Coalizione dei Moderati interviene sulla nota del Ministero della Salute con la quale sono stati individuati 175 ospedali in tutta Italia in base all’unico criterio del numero di posti letto.

“L’ospedale San Giuseppe di Marino – prosegue Silvagni – oltre ad essere una struttura storica, polo di eccellenza in specializzazioni come la diabetologia e l’endocrinologia digestiva, dispone al momento di 115 posti letto, appena cinque in meno del limite stabilito dei 120, cinque sale operatorie altamente tecnologiche, un reparto di ginecologia completamente ristrutturato. E’ chiaro che il ministro Lorenzin e ancor di più il presidente Zingaretti non possono non sapere che negli ultimi anni il nosocomio ha beneficiato di investimenti per dodici milioni di euro, spesi proprio per mettere tutti i reparti in sicurezza. Parliamo di un ospedale che ha la capacità di ospitare oltre 400 degenti. Uscendo, però, dalla ridicola logica dei numeri, siccome è di diritto alla salute che si sta parlando non di matematica, sarebbe quanto mai il caso che il presidente della Regione Lazio intervenisse sulla scia del suo collega veneto, Luca Zaia che giusto ieri ha garantito che non sottrarrà valore e eccellenze alla sua regione solo in nome di qualche posto letto in meno”.

“Confidiamo che i nostri referenti politici regionali – aggiunge Silvagni – si adoperino al massimo per sensibilizzare in questo senso il presidente Zingaretti e la giunta regionale del Lazio. Da parte nostra stiano certi – conclude il candidato sindaco della Coalizione dei Moderati – che stavolta, trasversalmente, metteremo in pratica il modello di lotta che tutti assieme, popolo con popolo, che ci ha portato a vincere contro la prepotenza che sarebbe stata l’apertura di una discarica al Divino Amore perché il diritto alla salute non ha colore politico e va al di là delle singole appartenenze. Marino e i marinesi non perderanno il loro ospedale. Lo affermeremo con tutta la forza necessaria, in tutte le sedi, i palazzi e le piazze di Marino, dei Castelli, di Roma e del Lazio. Basta giocare a risiko sulla salute delle persone. Non permetteremo un passo in più a chicchessia nella direzione della chiusura dell’ospedale San Giuseppe. Lo tengano bene a mente”.