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Roma

MARINO LAZIALE, NOI CON SALVINI: "FINE DEL DUO PALOZZI SILVAGNI"

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Tempo di lettura 2 minutiIl tempo passa, il silenzio regna e la cittadinanza vive senza una sana amministrazione.

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Redazione

Marino Laziale (RM) – Dopo oramai 5 mesi dal grave scandalo che ha coinvolto i vertici  della città di Marino Laziale, il gruppo politico "Noi con Salvini", si chiede quanto ancora debba andare avanti quella che viene definita "una maggioranza politicamente allo sbando", litigiosa e senza programmazione con i nuovi consiglieri impauriti, funzionari e assessori su cui, a detta di molti, la magistratura sta indagando. 

"Esiste solo una situazione di completo abbandono che è sotto gli occhi di tutti, dalle opere pubbliche al degrado del centro storico, dal commercio oramai inesistente ai pessimi servizi. Si può solamente affermare che il programma tanto ventilato e spedito a tutte le famiglie non è mai partito e mai partirà. – Commenta Emanuele Sambucini coordinatore di Noi con Salvini per Marino Laziale – Dopo 10 anni – prosegue Sambucini – è finito definitivamente il progetto politico marinese capitanato da duo Palozzi-Silvagni. I primi segnali di cedimento di consensi si sono avuti con le elezioni regionali del 2013 dove Marino Laziale e tutta la squadra di governo, non ha assolutamente risposto alle previsioni mentre solo una accozzaglia di liste con 400 candidati ed un PD politicamente colluso e inesistente nei numeri, hanno permesso che il candidato posto da Palozzi vincesse al primo turno. Dal 2011, l'unica politica che ha tenuto insieme l'asse Palozzi-Silvagni non è stato il bene per la propria città con programmazione e logica, ma bensì gli interessi ed intrecci politici legati alla famosa lottizzazione del Divino Amore. Come gruppo Noi con Salvini chiediamo ai consiglieri di maggioranza di dimettersi per ridare decoro e credibilità ad una città che oramai viene menzionata solo per vicende giudiziarie e non è altresì possibile che a Marino, come in gran parte del resto d'Italia, si tenga solo alla poltrona e non ci sia il coraggio di dire ……. – conclude il coordinatore – Basta. Dignità personale prima di tutto… dimissioni  e tutti al voto".