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di Maurizio Aversa*
Marino Laziale (RM) – Il comune di Marino, tramite il rappresentante ANCI del consiglio comunale, Stefano Cecchi, ha inteso aderire e partecipare alla manifestazione contro la mafia, indetta dal PD e ampliata alla partecipazione – pure critica, come dimostrato dalla partecipazione dei movimenti per la casa presenti che hanno contestato gli esponenti PD – di chi volesse testimoniare il no alla mafia. Poiché la mafia, come diceva Peppino Impastato, “è una montagna di merda”, chiunque manifesti contro la mafia, soprattutto se sia coerente e conseguente tra il pronunciar parole e adottare fatti conseguenti, ha il nostro pieno assenso. Per questo, accettando il richiamo ad elevare in alto la battaglia contro la mafia, non seguiamo la moda, e la facile (non per questo non veritiera) polemica rivolta contro il comune di Marino Laziale che ha voluto aderire “rispondendo all’ANCI nazionale e regionale” visti arresti e indagini in corso.
Invece, ciò che contestiamo è il merito e metodo utilizzato per partecipare. Infatti, se il consigliere delegato si è sentito in dovere di avere il consenso del vicesindaco (cioè la persona più prossima al potere oggi sottoposto a indagine, vista la sua assunzione di guida grazie a Silvagni che l’ha nominato); nonché del presidente del Consiglio comunale (che è noto è parte fondante della maggioranza di Palazzo Colonna); davvero non si comprende come mai il delegato ANCI (associazione nazionale comuni d’Italia), che vuole imprimere e proporre un innalzamento della battaglia, non ha sentito – nel merito e nel metodo – il dovere di coinvolgere, ascoltare, ed eventualmente trovare il consenso alla partecipazione da parte di consiglieri dell’opposizione.
Nella specificità del caso, nel non ricorso alla partecipazione e al confronto, questo comportamento mostra l’incapacità e l’inadeguatezza a voler combattere la mafia, anche in questo caso. Infatti, la prima regola per battere la mafia, è unire le forze e non isolare nessuno se non gli stessi mafiosi. Ci attendiamo, a questo punto, una rettifica che corregga l’errore compiuto, una migliore comunicazione ai cittadini in tal senso; in mancanza di ciò, resta solo la conferma della inefficacia, inutilità e vacuità di questa Giunta e di questa maggioranza. Tanto da confermare la giustezza delle richieste di scioglimento del consiglio comunale.
*segretario PCdI Marino Laziale
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