MARINO LAZIALE, COMANDINI: "DELEGAZIONE A FRATTOCCHIE NON IDONEA PER I DISABILI"

Redazione

Marino Laziale (RM) – In Italia da alcuni anni esistono delle leggi a tutela delle persone disabili, come D.P.R. n. 503 del 24 luglio 1996. in cui si regolamentano le norme volte all’abbattimento delle barriere architettoniche per gli edifici pubblici esistenti, e di quelle da seguire per quelli di nuova costruzione o di trasformazione di quelli esistenti. La Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 (legge quadro sull'handicap). Alcuni commi della legge si occupano nello specifico delle barriere architettoniche, dove si deduce che le persone con disabilità in nessun caso possono essere escluse dal godimento di servizi, prestazioni e opportunità ordinariamente goduti da ogni cittadino.

In particolare tale legge 104/92 prevede:
– che il rilascio delle concessioni edilizie sia vincolato al rispetto della normativa in materia di barriere;
– siano dichiarate inagibili e inabitabili (e sanzionati i responsabili) le opere realizzate in edifici pubblici o aperti al pubblico in modo tale da compromettere l'accessibilità ai disabili;
– che siano adeguati i regolamenti edilizi comunali alle norme vigenti.

"Abbiamo più volte e pubblicamente affermato – dichiara il segretario Idv di Marino Laziale – che la delegazione a Vicolo del Divino Amore – prosegue il segretario Idv –  non era la più idonea per tanti motivi, per l’ubicazione, per la struttura stessa, il Partito Democratico come il movimento per il Cambiamento hanno preso migliaia di firme per tentare di far ragionare un amministrazione cieca. Nonostante le giuste rimostranze si è proceduto ad aprire quell’ufficio.Ci chiediamo quindi come possa essere a norma la nuova delegazione a Frattocchie, con alcuni servizi posti al secondo piano senza ascensore o montascale, in base a cosa si siano rilasciate le autorizzazioni, e come siano stati fatti gli opportuni controlli, e soprattutto se i tecnici responsabili abbiano fatto in toto il loro dovere. Molti dubbi che speriamo vengano fugati a breve termine.Ma non solo un problema di barriere architettoniche, ma anche di spazi piccoli  e caldi, che forse non rispettano le normative sulla metratura degli uffici pubblici e sulla privacy, ci auguriamo – conclude Comandini – che le autorità proposte dove andremo a fare un esposto, intervengano e celermente per appurare se sia tutto in regola o meno".