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di Chiara Rai
Marino Laziale (RM) – La rabbia per l’arrivo degli immigrati a Marino è diventata furia incontrollabile tanto che nella notte scorsa 8 appartamenti destinati ai 78 migranti sono stati distrutti. Nella notte ignoti hanno rotto i vetri e demolito tutto ciò che era all’interno: letti a castello, termosifoni, fornelli e mobilio. Il fotofinish è uno scenario di degrado che fa da cornice ad una zona priva d’illuminazione pubblica e marciapiedi. Ormai gli alloggi sono invivibili e adesso è probabile che l’arrivo degli extracomunitari, che a quest’ora sarebbero già stati trasferiti a Marino, sia momentaneamente rinviato. La situazione è incandescente in via Cesare Colizza 55, a soli 30 chilometri da Roma. Ieri, oltre un centinaio di cittadini, perlopiù inquilini delle vicine palazzine, hanno protestato per l’intera giornata presidiati dalla polizia in tenuta antisommossa.
Le persone sono stremate, preoccupate anche perché si trovano tra l’incudine e il martello: da una parte non vogliono passare per razzisti e dall’altra sono convinti che trasferire questi immigrati in un condominio dove vivono famiglie con bambini, donne in gravidanza e anziani non sia una soluzione accettabile. Nel quartiere risiedono perlopiù giovani coppie che all’incirca l’anno scorso hanno acquistato gli appartamenti del complesso di edilizia popolare: si tratta di cinque palazzine di cui tre sono state vendute. In totale sono 24 appartamenti di cui 8 destinati all’accoglienza dei profughi. Le abitazioni sono state affittate dalla società proprietaria Flavia Srl, alla cooperativa RTI Tre Fontane-Senis Hospes che si è aggiudicata un bando di gara del ministero degli Interni. Francesca, una giovane inquilina è seriamente preoccupata: “Abbiamo investito i risparmi sulla nostra prima casa e adesso ci troviamo costretti a convivere con 78 immigrati che si accamperanno per le scale e negli spazi dove i bambini adesso giocano in serenità. Abbiamo paura”. Gianmarco è un altro inquilino che protesta in strada: “Il prefetto ci deve ascoltare, non può permettere che la nostra vita venga sconvolta, saremo costretti a mettere al sicuro le nostre donne e i nostri figli e ciononostante non sopporteremo a lungo l’incubo di una convivenza insostenibile”.
Marco Comandini si appella al Prefetto affinché trovi una collocazione alternativa: “E’ importante provare a ragionare su altre destinazioni – dice – qui non si tratta di razzismo ma di totale mancanza di sicurezza”. Anche il consigliere regionale FI ed ex sindaco di Marino, Adriano Palozzi si dice contrario alla destinazione dei 78 migranti nella località di Paolina: “Oltre ad essere una scelta illogicamente calata dall'alto e per nulla condivisa con comunità e amministrazione locale – dice Palozzi – quella della Prefettura di Roma è una decisione totalmente sbagliata pure nella sostanza”. Intanto, il Comune di Marino ha scritto al prefetto Gabrielli, comunicando l’inidoneità degli immobili. Inoltre, il senatore Fi Gasparri ha presentato ieri una interrogazione urgente al ministro Alfano al fine di sospendere il trasferimento.
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