MARINO LAZIALE (RM) – Lo scorso 22 febbraio si è tenuta, presso l’aula consiliare di Palazzo Colonna a Marino Laziale, la presentazione del nuovo piano regolatore dal titolo “Ambiente e strutture urbane: Linee guida per una nuova concezione pianificatoria di Marino”.
“Un dialogo costruttivo tra amministrazione e parti sociali è il miglior viatico per tutelare l’ambiente e valorizzare il territorio” così ha presentato l’incontro il coordinatore di Italia Nostra Mauro Abate. Difatti 5 associazioni di tutela ambientale e del retaggio storico-paesistico hanno partecipato ognuna con un proprio portavoce: A.D.A Argine Divino Amore, Associazione Contro la Cementificazione, Circolo “Il Riccio” di Legambiente Onlus, Comitato di Quartiere Santa Maria delle Mole e Italia Nostra Onlus.
Il progetto urbanistico molto innovativo, voluto dalla giunta pentastellata del sindaco Carlo Colizza, è stato illustrato ai cittadini dall’assessore all’urbanistica Andrea Trinca già professore universitario ed esperto in urbanistica, ingegneria naturalistica e bioarchitettura, in concerto con l’Ing. Manuel Casalboni (vice presidente dell’ordine degli ingegneri della provincia di Roma) esperto di sviluppo sostenibile.
Trinca ha spiegato come la disciplina urbanistica presenti un limite intrinseco: il conflitto tra spazio naturale e spazio urbano. Perciò si pone il problema di far convivere ambiente e strutture urbane necessarie alla quotidianità di una cittadina. Ma quali sono i dettami legislativi a cui bisogna fare riferimento nell’ambito della tutela ambientale e culturale dei territori?
La legge Bottai del 1939 che predilige il criterio della visuale, la legge Calasso che introduce la guisa ecologica, e la legge Urbani del 2004. Ma in Italia risulta essere praticamente impossibile creare un landscape ecology dato che quasi tutto il territorio è antropotizzato.
Il comune di Marino, allora, coadiuvato da tecnici e professori universitari cercherà di rivoluzionare il territorio della cittadina che ha sofferto del primo piano regolatore datato 1979, della variante generale del 2004, della perimetrazione dei nuclei abusivi nonché delle varianti puntuali e dei programmi integrati d’intervento che hanno avuto come esito finale l’aumento delle cubature.
Quindi l’assessore Andrea Trinca ha voluto discutere con gli stakeholders e con i cittadini le linee guida che comporranno interamente il documento preliminare d’indirizzo il quale attiverà, per la prima volta, una pianificazione strategica dell’urbanistica di Marino. Questo però è solo il prologo del piano urbanistico comunale generale.
Questo cambio di passo è stato reso possibile dall’approvazione della delibera comunale n. 17 del 15 giugno 2017 che ha recepito l’innovativo Piano Territoriale Provinciale Generale. Prima del 2017, la redazione del piano urbanistico faceva riferimento al complesso normativo espresso dalla legge n. 1150 del 1942 e successive modificazioni del 1967 che divideva il territorio in zone omogenee (l’ambiente non veniva considerato). L’assetto del vecchio piano regolatore si basava su delle stime di crescita volumetrica e di espansione autropica: mai, invece, su considerazioni ambientali e sociali.