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Roma

MARINO: IL PUNTO SUI RIFIUTI

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Tempo di lettura 3 minutiDalle criticità della raccolta differenziata su strada, alle comparazioni con Ciampino ai progetti per il futuro

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di Daniele Rizzo

Marino (RM) – Eccessivo incremento del costo del servizio negli ultimi anni a fronte di un modesto incremento demografico, assenza di un regolamento che regoli le procedure di smaltimento tanto dei privati quanto degli enti pubblici, bassa percentuale di raccolta differenziata che effettivamente viene fatta rispetto a quello che la normativa nazionale e regionale impone ai Comuni. Questi i temi dell'incontro sui rifiuti che si è tenuto di recente mentre il nostro giornale pubblicava l’articolo “Marino: Quello strano caso dei documenti introvabili”. Proprio così, contemporaneamente andava in scena il “Settimo convegno annuale sui rifiuti – Storia e documenti del recente passato nel comune di Marino”. Al dibattito, tenutosi in località Frattocchie presso l’oratorio della Parrocchia San Giuseppe, sono intervenuti personaggi di spicco della vita politica e amministrativa marinese come il consigliere comunale Adolfo Tammaro, l’ex consigliere ora presidente dell’associazione “Gruppo di presenza – mons. G. Grassi” Corrado Colizza e l’attuale direttore della “Multiservizi dei Castelli Marino Spa” dottor Aldo Crisanti; ospite speciale del dibattito è stato Massimo Piras, il presidente dell’associazione “Zero Waste”. Ad assistere all’evento qualche decina di persone, tra cui anche qualche volto del nuovo consiglio comunale marinese.

Ad aprire il dibattito è stato Adolfo Tammaro che ha illustrato l’attuale sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Marino, e cioè quello della raccolta differenziata stradale che tanto è stato oggetto di dibattito nei mesi (ma anche negli anni) precedenti la scorsa campagna elettorale. Dopo Tammaro, il quale ha ricordato i costi alti, l'assenza di un regolamento e la bassa percentuale raccolta del servizio "porta a porta" è poi intervenuto Corrado Colizza che, non lasciandosi sfuggire la ghiotta occasione, ha ricordato ancora una volta a tutti i presenti (compreso il presidente della Multiservizi) lo strano comportamento del comune di Marino riguardo le richieste di accesso agli atti per la verifica di compatibilità tra i servizi dovuti e quelli resi dall’azienda marinese. Vorremmo poter dire che dopo Colizza è toccato al dottor Crisanti difendersi dalle accuse, se non fosse che semplicemente non lo ha fatto. Il presidente della Multiservizi ha sorvolato sui dubbi espressi dal precedente relatore, soffermandosi solamente su un’analisi dei dati esposti da Tammaro. Il presidente Crisanti ha sottolineato come la vicina Ciampino spenda per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti gli stessi soldi del comune di Marino, benché Ciampino (dati alla mano) produca molta spazzatura in meno e abbia meno abitanti di Marino; questo per far notare ai presenti che “non è vero che l’erba del vicino è sempre più verde”, e che la Multiservizi ha sempre chiuso ogni anno in attivo, a differenza dei cugini ciampinesi le cui due aziende partecipate si trovano con l’acqua alla gola, sommerse da milioni di euro di debiti. Nessuno ha però fatto notare una sostanziale differenza al dottor Crisanti, e cioè quella che a Ciampino da ormai diversi anni si procede con la raccolta differenziate porta a porta, una pratica molto più onerosa rispetto alla classica raccolta stradale; ad onor del vero resta fuori da ogni dubbio che le partecipate di Ciampino siano in crisi non per questo motivo ma probabilmente per delle gestioni e delle scelte sbagliate.

Il presidente della Multiservizi ha poi concluso affermando che entro giugno 2015 l’intero comune di Marino passerà alla raccolta differenziata integrale porta a porta, come già annunciato dall’allora candidato Silvagni in campagna elettorale, ogi primo cittadino marinese; la nuova strategia di raccolta permetterà finalmente al Comune di raggiungere quelle percentuali imposte dalle normative. La Multiservizi, ha continuato Crisanti, cercherà di contenere al massimo i costi, risparmiando quasi 1,5 milioni dallo smaltimento nelle discariche, soldi che andranno all’Azienda per adeguarsi al nuovo servizio e agli utenti per gli sgravi sulla tassa dei rifiuti. Un progetto ambizioso quindi, che prevede anche la costruzione di un digestore anaerobico, benché prima debbano essere studiati i costi e i tempi dell’intervento.

Il Comune di Marino sembra quindi aver operato un cambio di rotta, e dopo anni di battaglie condotte dalle associazioni locali sul bisogno di un passaggio alla differenziata porta a porta, finalmente (e inspiegabilmente) i poteri forti locali hanno deciso di cambiare per il bene della città. Siamo a questo punto curiosi di vedere se i tempi verranno rispettati, se la gestione della Multiservizi continuerà ad essere così puntuale (economicamente parlando) anche dopo il passaggio decisamente complicato alla differenziata integrale, e se queste anomalie riscontrate sui servizi (a tal proposito aspettiamo ancora notizie dagli enti preposti) si risolveranno da giugno 2015.