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Roma

MARINO, I CONTI NON TORNANO. L'IDV VUOLE CHIARIRE SUBITO CON L'ASSESSORATO ALLO SPORT

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Tempo di lettura 4 minuti Comandini: "Risultano poi anche non pagate ad oggi circa 25.000 euro di utenze elettriche Enel e non vorremmo poi che a pagare fosse al solito “pantalone” e quindi i marinesi."

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Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Idv Marino (Castelli Romani)

"La maggioranza di Palazzo Colonna dovrebbe dare dei chiarimenti alla cittadinanza, a maggior ragione dopo la lettera dell’ex direttore generale Cortesini che lancia accuse pesanti sulla gestione dello sport a Marino. Ci chiediamo come mai la società che da contratto gestisce lo stadio “Domenico Fiore” non corrisponda i canoni di locazione pattuiti ma di fatto li “compensa” con lavori straordinari stranamente coincidenti con l’importo preciso di due annualità, lavori effettuati su uno stadio di recentissima e costosa ristrutturazione che di norma non dovrebbe prevedere simili interventi,  ci chiediamo quindi quali siano questi lavori e se vi fossero le condizioni di urgenza e necessità. Pertanto dalla concessione dello stadio il Comune ad oggi non ha ricavato un euro liquido che sia uno!!! Risultano poi anche non pagate ad oggi circa 25.000 euro di utenze elettriche Enel e non vorremmo poi che a pagare fosse al solito “pantalone” e quindi i marinesi. Nel contratto si prevedeva anche l’accollo delle spese per la manutenzione ordinarie delle aree verdi e delle pulizie, ci risulta purtroppo che il verde sia scarsamente curato, e che per il settore delle pulizie siano state mandate a case delle lavoratrici, pertanto esprimiamo anche forti dubbi sull’igiene dei locali. Non è la prima volta che si avanzano “perplessità” sulla gestione del “Domenico Fiore” anche in Consiglio Comunale, dove l’Assessore allo Sport rispose che era tutto a posto, cosa che non sembrerebbe, vista l’accusa e gli interrogativi provenienti anche da ambienti vicini alla maggioranza di Palazzo Colonna. L’Assessore forse dovrebbe dare più di qualche spiegazione; cosa che non ha fatto in questa come nella vicenda del “Bacco Jazz Festival”. Ci chiediamo come un Assessorato possa essere gestito in questo modo e se la società sportiva, sia in condizione di rispettare gli impegni sottoscritti o se ricorrano invece i presupposti di recedere dal contratto da parte del Comune. L’Assessore che trova il tempo per andare a Messina in rappresentanza del Comune, speriamo che trovi il tempo per rispondere, o che lo faccia almeno il Sindaco e pubblicamente, ma sembra che come con la vicenda di Costa Caselle pilatescamente ci si voglia lavare le mani. Pensiamo che in questo periodo di crisi dove si pretendono e si richiedono sacrifici enormi ai cittadini, non ci si possa permettere che un euro che sia uno possa essere gettato al vento, e che lo stadio comunale costato ai cittadini fior di danari, non possa essere di certo regalato alle società che ne usufruiscono e che ricordiamo pagano la cifra di 120 euro al giorno per avere la disponibilità dell’intero impianto, una cosa francamente ridicola e ancor di più se ci siano violazioni contrattuali e soprattutto che a gestire materie importanti e delicate siano persone alla luce dei fatti non all’altezza. Italia dei Valori al pari del Dr. Cortesini e del Movimento per il Cambiamento, chiedono spiegazioni e chiarimenti, ricordando che i soldi del canone si sarebbero potuti investire in altri impianti sportivi di discipline cosiddette minori troppo spesso penalizzate. Aspettiamo risposte chiare e precise in merito.
Idv Marino
Marco Comandini"

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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