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di Maurizio Aversa
Marino Laziale (RM) – Per essere chiari, al primo posto mettiamo il totale disaccordo con chi, anche se nelle dichiarazioni si rivolge contro la destra, poi utilizza gli stilemi “destrorsi e fascistici” che additano il candidato della destra come non capace di autonomia verbale o come da ritenere di serie B perché non ha un fascio di lauree sotto il braccio! No, noi siamo, anche in questa occasione di fuga codarda del candidato della destra dalle proprie responsabilità e dalle responsabilità della giunta che ha sostenuto per otto anni, per inchiodarlo alle scelte suicide; ai provvedimenti amministrativi che hanno condannato cittadini e ambiente; alle proposte inverosimili ed antieconomiche che la destra paventa come soluzioni. Di questo, chiaramente, accusiamo la destra, il proprio candidato, le passate giunte, e lo pseudo programma indicato, non la sua persona!
Per essere ancora più chiari, anche se la destra strumentalizza sintonie tematiche, non abbiamo letto in altri programmi oltre quello della destra che si ritrae dal confronto pubblico, che ci siano innamoramenti da digestore comunale.
Per estrema chiarezza, le simpatie di qualche candidato consigliere del Pd, sia nella versione di “primaria adesione verso l’opzione Di Giulio”; sia in versione di “ritorno a casa”; verso il digestore comunale non è mai stato esplicitato. E, se lo fosse, non sarebbe comunque compatibile col programma, con l’intento, col cambio ed il rinnovamento detto, scritto e consegnato nel programma di governo della città che guideremo, firmato ed affidato al sindaco Emanuele Ciamberlano.
Infine, per far mettere in pace l’anima alla destra, è ora che ormai il candidato, ovvero i reggenti ancora per poche settimane del comune, prendano atto che il Referendum tra destra e centrosinistra di rinnovamento è all’ultimo giro. Se altri partecipanti sbanderanno o avranno il motore fuso lo vedremo. Ma, il referendum vero vede i due contendenti su posizioni opposte: da un lato chi si abbarbica alla disperazione di non perdere potere; dall’altra la spinta forte di cambiamento e rinnovamento che attueremo con Emanuele Ciamberlano sindaco.
Non accettare il confronto pubblico questo ha di errore di fondo: non voler esporsi a dover criticare gli otto anni passati e, quindi, (presenti o no alla sala Lepanto), ricevere dall’opinione pubblica il cestinamento degli otto anno di malgoverno, degli amministratori e dei sindaci e del candidato sindaco egualmente, così come scaraventare nell’immondizia lo pseudo programma!
Per questa destra marinese è l’inizio della fine!
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