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Redazione
Marino (RM) – “La maggioranza di Palozzi, nel consiglio comunale del 31 ottobre 2012, ha certificato la volontà di proseguire con il progetto edificatorio su via del Divino Amore. Sappiano però i signori del centrodestra che il ricorso al TAR di A.D.A. va avanti!” Con queste poche ma decise parole il gruppo A.D.A. (Argine Divino Amore) prepara nuove iniziative per la difesa del territorio di Marino dalla colata di un milione di mc di cemento voluto dalla maggioranza guidata da Palozzi, tenendo alta l’attenzione sul ricorso già presentato da circa un anno. “Nell’ultimo Consiglio Comunale del 31 ottobre” prosegue la nota del gruppo Argine Divino Amore “la maggioranza di centro destra ha bocciato compatta le osservazioni all’Accordo di Programma che erano state presentate un anno fa dai cittadini Vincenzo Trezza e Marco Carbonelli che aderiscono ad ADA e che, di fatto, impedivano il proseguimento dell’iter Politico Amministrativo del progetto edilizio nell’area del Divino Amore. Ora la “palla” delle scelte è tornata alla Regione Lazio. Tale pronunciamento, che ci aspettavamo, conferma la volontà del comune di Marino di procedere con la cementificazione e per questo la nostra opposizione a questa scelta non solo prosegue, ma diventerà ancora più evidente e incisiva.”
“ Infatti “ continuano i cittadini di ADA “stiamo seguendo passo dopo passo l'evolversi della questione decidendo le opportune attività da svolgere per continuare a contrastare in sede di Tribunale Amministrativo Regionale la volontà di Palozzi & C. di portare in barba alle norme vigenti altri nuovi 12.500 abitanti nell’area del Divino Amore.” “Ci sono molte informazioni che sono state raccolte in questo periodo” concludono i cittadini raggruppati in A.D.A. “e per rendere possibile a tutti la conoscenza dei dettagli verrà organizzata nei prossimi giorni una riunione plenaria dell’Argine Divino Amore: terremo duro e lotteremo fino alla fine in difesa del territorio e contro questa scelta scelerata di Palozzi e della sua maggioranza. Insieme possiamo ancora fermarli!”
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