MARINO (RM) – Da area considerata sacra in epoca preromana a ricettacolo di rifiuti d’ogni genere. Questo il triste destino dell’ingresso al bosco Ferentano che a gennaio del 2018 venne bonificato per l’ennesima volta dagli operatori della Multiservizi di Marino.
Operazione quest’ultima, sdoganata dagli amministratori come straordinaria grazie a quello che è stato definito come programma degli interventi messo a punto dall’amministrazione comunale per il decoro e la pulizia a favore dell’intero territorio marinese.
Ma così non appare oggi dove buste nere di plastica, elettrodomestici, scocche di auto, rifiuti
ingombranti di vario genere la fanno da padrone di fronte all’ingresso del bosco che rappresenta le
ultime vestigia della più vasta Selva Ferentana (Lucus Ferentinae).
Il bosco Ferentano che si
affaccia su una delle strade del vino riconosciute nel Lazio, la via dei Laghi,
posto ai piedi della città di Marino è sprovvisto di telecamere o foto trappole e così per gli
incivili diventa più semplice gettare l’immondizia ed evitare di essere
scoperti.
E tra i soliti rimpalli tra Enti locali e sovracomunali, riguardo le competenze per effettuare la bonifica, il tutto finisce come sempre all’Autorità giudiziaria e nel frattempo passeranno mesi ed anni e i rifiuti aumenteranno sempre di più finché non torneranno le elezioni e qualcun altro si vanterà di aver effettuato un’operazione di decoro urbano.