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Redazione
La Marina Usa non guarda in faccia nessuno, neppure i figli dei pezzi grossi. La Marina americana ha espulso a febbraio il figlio minore del vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, risultato positivo alla cocaina nel corso di un controllo. Hunter Biden, un avvocato 44enne, si era arruolto alla Marina il 7 maggio 2013 ed era stato destinato al dipartimento di relazioni pubbliche di Norfolk, in Virginia, un'unita' di riserva. Un mese dopo e' risultato positivo a un test antidroga e questo ha determinato la sua espulsione.
Biden, che e' anche socio di un'azienda di investimento, si e' detto in un comunicato "profondamente dispiaciuto". "Era l'onore della mia vita servire nella Marina americana e sono profondamente dispiaciuto e imbarazzato" da quel che e' accaduto, "ma rispetto la decisione della Marina. Con l'amore e il sostegno della mia famiglia, andro' avanti". Suo fratello maggiore, procuratore generale dello Stato del Delaware, Beau Biden, si era arruolato nella Guardia Nazionale nel 2003 ed e' stato un anno in guerra in Iraq; adesso e' in corsa per il mandato di governatore. Il vicepresidente e la moglie, Jill, hanno espresso piu' volte il loro orgoglio per l'impegno militare dei figli, che hanno seguito le orme dei nonni. Hunter e Beau sono i figli di primo letto di Biden, i figli avuti con la moglie Neilia Hunter, morta nel 1972 in un incidente d'auto insieme a un'altra figlia della coppia. L'uomo politico democratico si sposo' nuovamente nel 1977 con Jill Tracy Jacobs, con cui ha avuto un'altra figlia, Ashley. La 'tegola' su Biden arriva dopo un altro imbarazzante incidente: ha dovuto chiedere scusa a Turchia ed Emirati Arabi Uniti per aver dichiarato che sostengono i jihadisti sunniti
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