Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Redazione
Manduria (TA) – Militari della Tenenza di Manduria hanno eseguito un sequestro di vino "Primitivo di Manduria" commercializzato da un'importante azienda abruzzese operante nel settore vitivinicolo in campo nazionale ed internazionale.
L'operazione scaturisce da articolate indagini eseguite dalle Fiamme Gialle e coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto, nell'ambito delle quali è stata accertata la commercializzazione di "Primitivo di Manduria" "D.O.C." e "I.G.T." attraverso marchi ingannevoli, di esclusiva pertinenza di una importante cantina sociale con sede a San Marzano di San Giuseppe (TA). Gli accertamenti hanno portato alla luce irregolarità anche nell'etichettatura delle bottiglie di vino, caratterizzate da un illecito riferimento, quale soggetto responsabile dell'imbottigliamento, ad una "società-ombra" con sede in Manduria che, in realtà, non ha mai acquistato, né venduto vino.
In particolare, sono state utilizzate denominazioni e marchi ("T. S.", "F.", "O.", "O.", ecc.) nonché è stata costituita la società "V. D. S." che, connotati da "evidente forza evocativa" dei marchi legittimamente registrati dalla cantina sociale, sono stati ritenuti idonei a trarre in inganno l'acquirente sull'origine, la qualità o provenienza del prodotto da un determinato produttore.
I fatti accertati, infatti, hanno evidenziato l'aggiramento della normativa in materia di tutela dei marchi commerciali e lo sviamento delle informazioni destinate al consumatore, attraverso condotte finalizzate ad indurre in errore l'acquirente finale sulle caratteristiche del prodotto vinicolo.
Il sequestro dei prodotti, nonché delle etichette, del materiale di confezionamento e pubblicitario (per un totale di circa 500 mila pezzi), è avvenuto presso stabilimenti, depositi ed esercizi commerciali dislocati sull'intero territorio nazionale.
L'attenzione delle Fiamme Gialle si è focalizzata, altresì, sulle pagine internet che pubblicizzavano gli stessi prodotti, accertando la falsità delle informazioni promozionali fornite sull'origine del vino.
Conseguentemente, i Finanzieri hanno attivato le procedure connesse all'oscuramento delle stesse.
I responsabili dell'impresa abruzzese sono stati denunciati, a vario titolo, all'Autorità Giudiziaria per i reati di "Contraffazione" (art. 473 c.p.), "Frode in commercio", (art. 515 c.p.) e "Vendita di prodotti con segni mendaci" (art. 517 c.p.).
Correlati