MANCIURIA (UDC): “SE FOSSI TU GOVERNATORE DEL LAZIO" VIA GIUSTA PER CRESCERE E RINNOVARSI

"Un si convinto ad un’assemblea  programmatica permanente allargata a tutte le forze che si riconoscono nei nostri valori, e che attraverso la partecipazione e la rappresentanza del territorio ne realizzi gli obiettivi"

 

Redazione

Roma – “Il vice Presidente Ciocchetti e l’Assessore Forte si sono dimessi dalla Giunta regionale per mantenere fede alle indicazioni del partito e all’esigenza di avviare una fase di discontinuità e profondo cambiamento nella Regione Lazio dopo i casi Fiorito e Maruccio. Un esempio per tutti, che intende aprire quella fase di rinnovamento tanto invocata ma tutt’ora non avviata nonostante manchino solo due mesi alle prossime elezioni. Adesso sarebbe auspicabile all’interno dell’Udc laziale giungere quanto prima ad una verifica programmatica e ad indire l'elezione del Segretario Regionale secondo le regole congressuali – e perché no – anche attraverso le primarie che come visto recentemente, sono molto apprezzate e partecipate dai cittadini”.

Lo afferma Sergio Manciuria referente Udc all’interno del comitato Regionale Anci Lazio e Capogruppo Consiliare nella città di Anguillara Sabazia. “In un momento di gran fermento nei partiti e di molti esponenti di primo piano del paese – aggiunge il Capogruppo Sabatino –  anche il commissario regionale del Lazio Antonio Saccone dovrebbe cogliere lo stimolo ad agire prendendo ad esempio l’iniziativa portata avanti dal  capogruppo capitolino Alessandro Onorato, “Se fossi tu Sindaco di Roma”. Al Commissario ed al coordinamento regionale che lo coadiuva, suggeriamo di dare corso ad una proposta analoga, parafrasando lo stesso Onorato con lo slogan “Se fossi tu Governatore del Lazio”.

Secondo Manciuria l’oggetto di discussione dovrebbe vertere “su tre punti programmatici semplici ma fondamentali:

– Riduzione graduale della pressione fiscale alle famiglie;

– Accorpamento delle ASL ed eliminazione degli sprechi;

– Ambiente e territorio per una nuova idea di sviluppo ed occupazione della regione con particolare attenzione all’area metropolitana e alle province.

Invece, nell’indifferenza generale ci avviamo a raccogliere firme per elezioni ormai prossime senza sapere per quali persone e con quali programmi, con una legge elettorale regionale invariata e legata in qualche modo al porcellum dei nominati con il mantenimento, seppur ridotto, della quota listino. Se così sarà – avverte Manciuria –  la selezione della classe dirigente dovrà partire dal territorio e non come è avvenuto nel 2010 quando fu premiata la fedeltà ad alcuni esponenti di partito piuttosto che preparazione e competenza.

Le primarie dell’area progressista, grazie all’aria di rinnovamento rappresentata da Matteo Renzi, hanno riavvicinato i cittadini  alla politica, e lo stesso Presidente Casini ha sottolineato l’importanza della competizione democratica che ha dimostrato di essere l’unica in grado di produrre passione e partecipazione contro la cattiva politica. Da queste aperture – evidenzia il referente Udc – trarrebbe vantaggio l’intero partito, in quanto sarebbe possibile lavorare sui presupposti di una ‘lista per l’Italia’ a livello nazionale ed un’idea nuova di Regione Lazio puntando su liste civiche aperte alla cosiddetta società civile rafforzando l'area moderata che si riconosce nei valori del popolarismo europeo.

Perciò, diciamo basta ai tatticismi sulle alleanze che non appassionano più l'elettore ed utili soltanto a ricavarsi un ruolo da nominato in questo o quel consiglio regionale, basta ad un immobilismo che ci condanna ad un 4 o 5% dei voti, e basta anche ad un coordinamento regionale poco incisivo sul territorio.
Un sì convinto, invece  – conclude Manciuria –, ad un’assemblea  programmatica permanente allargata a tutte le forze che si riconoscono nei nostri valori, e che attraverso la partecipazione e la rappresentanza del territorio ne realizzi gli obiettivi”.