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Maltempo: rischio esondazione per il fiume Massaciuccoli

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L’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) informa che i livelli del lago di Massaciuccoli hanno raggiunto la soglia di guardia a causa di una serie di condizioni dovute al maltempo: non solo pioggia, ma diversi fattori verificatisi contemporaneamente stanno rendendo critica la situazione gestita dal Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord.

Il primo fattore è il mare avverso. Il maltempo è arrivato, provocando un’intensa mareggiata, che da giorni ha sempre mantenuto i livelli superiori a quelli del lago anche durante la bassa marea; un muro d’acqua, che ha reso inutilizzabile lo scolmatore naturale del lago, cioè il canale Burlamacca, impossibilitato a scaricare.

Un secondo fattore è la pioggia doppia. Il nubifragio ha colpito la Versilia in due passaggi: il primo fino a venerdì (40 millimetri di pioggia, che hanno saturato i terreni); il secondo, sabato, con ben 103 millimetri piovuti al suolo in poche ore e che hanno trovato una situazione di partenza già intaccata.

I dati del sistema regionale mostrano il lago di Massaciuccoli passare da 6 centimetri a 20 centimetri in pochi giorni: un’escursione di 14 centimetri, avvenuta da martedì fino alla prima pioggia, quella di venerdì. Tale sbalzo ha portato il Consorzio di bonifica a decidere di accendere l’impianto idrovoro della Bufalina, anticipando la seconda ondata di pioggia, che ha fatto schizzare in alto tutti i valori. Ogni giorno l’impianto riesce a scolmare fino a 864 milioni di litri d’acqua, abbassando quotidianamente di 4 centimetri l’invaso del Massaciuccoli.

Dopo le ulteriori piogge di ieri notte e stamattina, però, il livello del lago continua a salire: seppur tenuto a bada dall’impianto idrovoro, raggiunge comunque i 42 centimetri sopra il livello del mare. Nella notte, per altro, l’impianto della Bufalina ha rischiato il blocco a causa di una grossa quantità di materiale galleggiante, che ha raggiunto le griglie delle pompe; scoperta dal personale di turno è stata rimossa con un escavatore.

In queste ore è in corso l’innalzamento degli argini del lato sul versante di Quiesa: circa 500 ballini di sabbia sono posizionati dal Consorzio di bonifica nel punto più basso dell’argine per evitarne il sormonto e la tracimazione lato campagna.

Tecnici ed operai del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord sono al lavoro ininterrottamente su tutti i bacini della Versilia; in particolare, una task force è unicamente dedicata al lago di Massaciuccoli, monitorando tutti i versanti per poter contrastare il pericolo di esondazioni.

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    11 Gennaio 2021 at 22:56

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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