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3 anni faon
È stato convocato un Consiglio Intercomunale straordinario con i sindaci dell’area Tiburtina, Flaminia e Cassia per pianificare una serie di azioni condivise per portare avanti la loro battaglia contro la decisione presa dalla Regione di convertire la discarica da inerti a rifiuti speciali e quindi di conseguenza di accogliere i rifiuti di Roma. La seduta si terrà lunedì alle 17 al palazzetto dello Sport del Comune di Fiano Romano in via Tiberina.
Nel frattempo i primi cittadini dell’area Tiberina, Flaminia e Cassia stanno organizzando una manifestazione sotto il Consiglio Regionale che dovrebbe tenersi mercoledì: “Abbiamo convocato tutti i consigli comunali – dice il sindaco di Magliano Romano Francesco Mancini – per dare un messaggio politico chiaro ai livelli di governo sovraordinato che non accetteremo nessun tipo di forzatura amministrativa e in modo compatto ci opporremo ad ogni atto adottato dalla Regine Lazio.
In nostro territorio non può diventare la pattumiera di Roma ed essere sacrificata per colpa di anni di mancata pianificazione. Per realizzare discariche servono aree idonee, non siti a 600 metri dai centri abitati!”. Il presidente della Conferenza dei Sindaci, Davide Santonastaso (sindaco di Fiano): “Tutto ciò che sarà legittimo fare – dice – faremo come sindaci. Da anni ascoltiamo i territori, è la nostra vocazione ma è anche un nostro dovere. La politica questo deve fare, e poi agire. Sulla discarica di Magliano ci siamo espressi più volte in questi anni, di certo non ci fermeremo adesso. Ancora più compatta, attraverso un consiglio intercomunale, la Conferenza dei Sindaci farà sentire la sua voce contro la discarica”. In linea Patrizia Nicolini, presidente della Comunità del Parco di Veio e sindaca di Sacrofano: “Un atto politico imponente – dice – e importante che scaturisce dalla decisione unanime dei sindaci dei 17 comuni della valle del Tevere e che vede compatte tutte le forze politiche radunate in consiglio nel dichiarare ancora una volta la loro assoluta opposizione all’ ingiustificato sacrificio di un territorio dai notevoli pregi paesaggistici e che si basa prevalentemente sul turismo sostenibile. Non ci fermeremo fin quando non bloccheremo questa ipotesi scellerata della trasformazione della discarica a Magliano Romano. Daremo battaglia amministrativa, legale e soprattutto politica in ogni forma, in prima linea e a fianco di comitati e cittadini”.
Di recente la Regione Lazio ha detto “sì” alla Valutazione di Impatto Ambientale (Vas) dichiarando la compatibilità ambientale del progetto “discarica per rifiuti speciali non pericolosi” a Magliano Romano, territorio di quasi 1.500 anime che confina con Calcata, Campagnano di Roma, Castelnuovo di Porto, Mazzano Romano, Morlupo, Rignano Flaminio, Sacrofano. Vicina a Fiano Romano e Capena. Qui, al momento, c’è una discarica per materiale edilizio, autorizzata nel 2007, sulla quale pende da anni una richiesta di trasformazione in discarica per rifiuti speciali non pericolosi, sebbene per legge il procedimento avrebbe dovuto chiudersi in 120 giorni. Neppure la protesta dei sindaci, circa un mese fa in Regione sembra essere servita per fermare un iter che di fatto sembra quasi concluso.
La questione interessa la comunità dal luglio 2014, da quando, cioè, la società che gestisce la discarica per inerti, ha presentato un progetto di riclassificazione a discarica per rifiuti speciali non pericolosi, allegando uno Studio di Impatto Ambientale al quale sono state presentate moltissime osservazioni.
In questi otto anni, la società ha anche avanzato sette richieste in Regione Lazio per ottenere l’ampliamento dei codici delle tipologie di rifiuti. Le richieste sono state tutte autorizzate dalla Regione ma bocciate dal TAR Lazio. Tra queste la possibilità di conferire in discarica altre tipologie di rifiuto, di realizzare un impianto di trattamento chimico-fisico del percolato, di avere una deroga ai valori limite per l’accettabilità dei rifiuti.
Ora sempre la Regione sembra pronta a dare il via libera ai lavori per la realizzazione della nuova discarica a servizio di Roma: “Il parere positivo alla Vas – dice Maurizio Lancellotti dell’Associazione Monti Sabatini – è stato concesso benché la discarica non si trovi nel territorio del Comune di Roma, come preteso dalla normativa nazionale ma in un Comune diverso, nella Valle del Tevere, in prossimità di un’area protetta regionale, a ridosso di alcuni obiettivi sensibili come una scuola e in prossimità del bacino idrogeologico”.
Adesso i residenti promettono battaglia e anticipano un ricorso al TAR e di chiedere al giudice di rinviare il Piano Rifiuti della Regione Lazio alla Corte Costituzionale: “Noi presto saremo auditi dalla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo – conclude Lancellotti – in quella sede chiederemo di rinviare la questione alla Commissione Ambiente perché valuti l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti della Regione”.
La Asl Roma 4, il Parco di Veio e dalla Città Metropolitana di Roma Capitale hanno dato il loro parere sfavorevole sottolineando come a prescindere dalle interpretazioni della Regione Lazio del Piano dei rifiuti, la distanza dal centro abitato sia elemento fondamentale da dover tenere in considerazione.
Intanto, in occasione della trasmissione Officina Stampa condotta dalla giornalista Chiara Rai, il sindaco Francesco Mancini ha avuto l’occasione di chiarire la sua posizione su alcune “chiacchiere” e calunnie girate sul suo conto: non c’è alcuna compravendita di terreni in atto vicino la discarica da parte del sindaco di Magliano Romano, il quale detiene invece da oltre 6 anni un noccioleto neo pressi dell’area della discarica. Nessun acquisto speculativo, nessuna compartecipazione in società per fare business. Le calunnie di questo momento appaiono davvero fuori luogo.