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Roma

MAFIA SOLIDALE: IL DOPPIO VOLTO DELLA SOLIDARIETA’

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Tempo di lettura 5 minutiCorruzione e turbativa d’asta sono ancora la scandalosa onta dalla quale l’Italia non riesce proprio a disintossicarsi.

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di Chiara Rai

Roma – Nelle famigerate  intercettazioni  che fanno da contorno all’inchiesta di Mafia Capitale appare il nome di Mario Monge (non indagato), presidente del Consorzio Sol.co di Roma.

Salvatore Buzzi si rammarica con lui del fatto che nell’appalto per la manutenzione ordinaria delle aree a verde delle ville storiche romane Sol.co stia pestando i piedi alla sua cooperativa Eriches 29, presentando un “poderoso progetto” (a detta di Buzzi) che aveva tutte le carte in regola per vincere l’appalto.

Secondo i Pm la conversazione avvenuta il 14 maggio 2013 tra i due evidenzia «in maniera inequivocabile come Buzzi vantasse una notevole influenza nei confronti delle cooperative concorrenti, tanto che il Presidente del Sol.Co., di fronte a Buzzi che gli manifestava il proprio disappunto per il fatto che “stai proprio su di me”, si giustificava manifestando piena disponibilità a “trovare una soluzione se c’è un problema”».

Nella conversazione che segue Mario Monge si scusa con Salvatore Buzzi.

Conversazione tra Monge e Buzzi – Intercettazione:

Legenda: MM (Mario Monge);
S. (Salvatore Buzzi);

MM: (in ambientale) vorrei dire una cosa.
S.: (Salvatore Buzzi): Mario.
MM: Salvatore, eccomi qua.
S.: ma com’è che hai fatto quel poderoso progetto sul Servizio Giardini?
MM: non ho capito.
S.: hai fatto la gara del Servizio Giardini, dieci lotti.
MM: ah, si, va be’, però… non sapevo… non mi han detto niente, io avevo parlato con… eh, con coso, se c’era spazio per un… un’offerta nostra, eh… e coso, come si chiama? Eh…Montani (Alessandro, ndr) mi ha detto: io ho detto: . cioè, però così io non sapevo niente…
S.: eh, però… stai proprio su de me, me potevi anda’ su Montani, ma chi se lo inculava Montani.
MM: ma io non lo sapevo, non lo sapevo, me l’ha detto Montani, non mi ha detto chi partecipava, io…
S.: senti ma se doves… se dovesse anda’ male… ci sono problemi?
MM: assolutamente no.
S.: no, se dovesse anda’ male pe’ me che vinci te, dico (ride) mortacci tua!
MM: ah, ah no, se dovesse andar male in che… in che senso? Cioè, no, non è… vedia… proviamo a fa’, cioè, per me, io l’ho fa… l’ho fatta perché l’ave… l’avevan fatta fare cosi,ma non…
S.: non è stra… non… non è strategica per te, no?
MM: come?
S.: non e strategica?
MM: no, no
S.: va bene, grazie, grazie
MM: però… considera che c’era… eh, io, io avevo… mi sono venuti a cercare Valà con una sua piccola cooperativa e l’Esempio, io non… manco sapevo che c’erano queste cose
S.: va be’ poi me li vado a incula’ io a questi
MM: però, senti, vogliamo vederci un attimo, troviamo una soluzione se c’è un problema
S.: va bene, se ci fossero problemi, non ci so’ problemi
MM: se ci fossero problemi, io spero di no che noi siamo fuori, però se ci fossero dei problemi fammi sapere.
S.: d’accordo.
MM: e ci vediamo immediatamente, immediatamente.
S.: tranquillo, tra… tranquillo.
MM: e io ti spiego come sono arrivati da me.
S.: tranquillo, ok.

Alle 14.01, appresa la notizia che Eriches 29 aveva vinto la gara, Salvatore Buzzi inviava subito un sms di ringraziamento a Mario Monge della coop. Il Sol.Co.: «Ok grazie sei un amico».

Alla luce di questi fatti, impossibile riuscire a farsi una idea di gare e appalti trasparenti e non pilotati. Corruzione e turbativa d’asta sono ancora la scandalosa onta dalla quale l’Italia non riesce proprio a disintossicarsi.

Mario Monge, presidente del consorzio Il Solco per cui lavoravano le 3 coop sequestrate (che con il consorzio Bastiani si divide la raccolta di vestiti per Ama dal 2009 a fine 2012), pare avesse dunque rapporti con Buzzi, mostrando a quest’ultimo rispetto e riverenza al telefono. Per il gip Gip Simonetta D’Alessandro, l’assenso « di Buzzi »sarebbe stato la premessa della ripartizione del territorio per la raccolta del tessile. “Non può non pensarsi – scrive il giudice – che la delibera che aveva ripartito nel 2008 il territorio comunale in competenze ai consorzi dell’Ati Roma Ambiente non obbedisca alle logiche spartitorie e non abbia coltivato le finalità speculative, rientranti negli interessi di Buzzi”.

La SOL.CO. solidarietà e Cooperazione nel 2011 ha registrato un volume d’affari milionario di 6.780.621 euro di cui 6.234.285 se ne sono andati in servizi e di questi servizi ben 4.528.580 sono stati impiegati da e verso soci con un utile di esercizio finale pari a 380 euro.  I lavoratori (circa 30 unità di organico) sono costati circa 200 mila euro in totale, dunque i costi per i servizi hanno pesato nella misura del 73% sul totale delle entrate.

Il ministero dello Sviluppo Economico è molto chiaro al riguardo: una onlus (ong, cooperativa sociale, odv…) può svolgere attività commerciale a patto che questa sia ancellare rispetto alla mission dell'Ente che deve rimanere sociale e non lucrativa. Ma quali sono le mission di SOL.CO? Oltre a quelle già note figura la gestione del 118 e ambulanze per la Asl Avezzano Sulmona,  per la Asl RMA la gestione del Cup e call center, gestione call center carcere Rebibbia, Telecom, Bambin Gesù eccetera.  Ancora, noi de la redazione ricordiamo come fosse ieri quando ci siamo avvicinati al Nuovo Cinema Aquila e come la gestione dello stesso ci colpì in
quanto a singolarità.

LE PUNTATE PRECEDENTI:

11/03/2014 ROMA CINEMA ESPROPRIATO ALLA MAFIA: IL COMUNE SPENDE 2 MILIONI PER RISTRUTTURAZIONI E LO AFFIDA A CONSORZIO PER PERSEGUIRE SCOPI SOCIALI… MA RESTA UN CINEMA A TUTTI GLI EFFETTI