Roma
MAFIA, NDRANGHETA, CAMORRA E… ROMA CITTA' METROPOLITANA!
Tempo di lettura 3 minutiNelle ultime ore, è stato indagato anche un collaboratore dell'ex ministro all'Integrazione e il Prefetto promette altre sorprese.
Tempo di lettura 3 minutiNelle ultime ore, è stato indagato anche un collaboratore dell'ex ministro all'Integrazione e il Prefetto promette altre sorprese.
Published
10 anni agoon
di Emanuel Galea
Roma – Amleto avrebbe esclamato: essere o non essere, questo è il problema? Che sia mafia, 'ndrangheta, la Santa o Picciotteria, pulirebbe l’onta che umilia l’area metropolitana?
Ore a non finire di trasmissioni televisive a disquisire se sia più nobile d’animo e conveniente chiamarla semplicemente corruzione, collusione oppure adoperare un linguaggio vile e sprezzante e usare definizioni come tangenti, infiltrazioni della malavita, e prendere coraggio contro il dilagare del fenomeno e combattendo disperderlo, annientarlo.
Oziare, spoltronire, fare da spettatori, non esiste nulla di più odioso. D’altro canto non è che con l’inasprire delle pene si può certo dire di debellare la rogna che affligge l'area di Roma metropolitana e non solo. La guerra si vince con la pace e la corruzione con l’onestà civile.
Il leader di Solidarnosc, il timido intellettuale Vaclav Havel, l’uomo simbolo della rivoluzione di velluto, indica la via d’uscita dalla rassegnazione e dalla sottomissione alla menzogna del totalitarismo, della prepotenza, della corruttela: “un’esistenza autentica, una vita nella verità, perché il cambiamento delle strutture deve partire dal rinnovamento dell’io”.
Julie Tingwall, sostituto procuratore dello Stato della Florida, riferendosi all’organizzazione malavitosa della capitale, diceva : « È invisibile, come l'altra faccia della Luna. »,
L’area metropolitana capitolina è tutta un cunicolo. E’ la Roma sotterranea, la Roma nascosta. Più che scavare, occorre scovare tutto ciò che è sotterraneo, oscuro, profondo, che genera mistero, misfatto, trasgressione, perversione, corruttele.
L’area metropolitana, caratterizzata dall'integrazione delle funzioni e dall'intensità dei rapporti che si realizzano al suo interno, fu ideata per promuovere le attività economiche, i servizi sociali essenziali alle comunità partecipanti nonché l’inter-scambio culturale tra gli stessi residenti dei suoi territori. Ahinoi, si assiste a tutto un altro scambio. Paesini che fino ad ora godevano di una relativa pace civile, associandosi all’area metropolitana rischiano di vedere svilire quella poca tranquillità goduta fino ad oggi.
I tristi eventi di questi ultimi giorni hanno portato alla luce, alcune aziende, sotto sequestro e di imprenditori, molti dei quali finiti agli arresti. A questi, a suo tempo furono affidati degli appalti da parte di qualche Comune. Questi stessi Comuni oggi vengono a conoscenza, solo a mezzo della stampa e ai telegiornali, di indagini giudiziarie in corso.
La domanda che sorge spontanea è, come faranno, d’ora in avanti, questi Comuni che si sono legati corpo e anima all’”area metropolitana”? Quelli che si sono legati all’area metropolitana di Roma, a seguire tutte le operazioni che possano avere delle ricadute sulla loro piccola “comunità” Un piccolo comune è più facilmente controllabile che un “mare magnum” come lo è l’area metropolitana dove nuotano tanto i pesci piccoli che gli squali. E’ veramente conveniente traslocare verso Roma Città Metropolitana o forse sarebbe più saggio ponderare meglio , attendere ancora, aspettare che saltino tutti i coperchi delle fogne che stanno fermentando nel sottosuolo della capitale d'Italia?
Non è soltanto a livello locale che personaggi politici finiscono nelle carte degli inquirenti. Ormai si confondono i gossip con le vere indagini. In mezzo ci finisceanche uno scorcio del mondo vip. Il commercialista della banda dichiara di essere stato lui a creare la fondazione della Melandri. Quest’ultima s’indigna e promette battaglia ed annuncia querela. Gira la voce di un fantomatico deputato ed una tangente misteriosa. Nei guai è finito un capitano di corvetta e un primo maresciallo. Non si esclude l’apparizione nell’inchiesta di altri marescialli. Inchiesta piena di suspence, di colpi di scena, di letame putrido che sta ammorbando l’aria del Belpaese.
La rete sembra arrivare ovunque. Tanto che, nelle ultime ore, è stato indagato anche un collaboratore dell'ex ministro all'Integrazione e il Prefetto promette altre sorprese.
Il lato tragico si confonde con il faceto. Personaggi che coprono ruoli e cariche di una certa responsabilità, stanno rilasciando dichiarazioni che somigliano a degli stracci sporchi abbandonati nelle periferie degradate. Tanti cercano di scrollarsi d’addosso la vergogna, estraniarsi dal fattaccio. Il terreno gli cede da sotto i piedi. Si difendono dicendo che la mafia non c’entra. Oggi, però, si sa, c’entra e come, la 'ndrangheta. Qual è la differenza tra un ladro mafioso e un altro camorrista oppure della ndrangheta?
Le differenze tra mafia, ndrangheta, camorra e delinquenza comune sono tecnicismi che vanno bene per le aule del tribunale. E’ tutta materia per magistrati e uomini di legge. Politicamente parlando, la corruzione è corruzione, il ladrocinio è ladrocinio, la collusione è collusione. Ci sta poco da disquisire, caro “homo politicus”.
Tanti cercano l’acquasantiera per purificarsi. Ognuno cerca di metterci una pezza. Questa storia somiglia tanto al letame nelle stalle, più lo rivolti e più puzza. A forza di mettere toppe si squadrano le regole.
Il caso strano, unico, molto strano del PM, promosso ad assessore dal sindaco Ignazio Marino, la dice lunga. Le votazioni, la manifesta volontà cittadina espressa dai votanti durante le ultime elezioni Comunali 2013, con quest’atto imperio è cancellata. Ed ecco un'altra fetta di democrazia che viene scippata, non dal Mondo di Mezzo ma dalle Istituzioni.
Diceva Quinto Orazio Flacco: “Sole divino (…) possa tu non vedere nulla più grande di Roma”. Si sa che Orazio fu un poeta satirico e la satira, ci dice la Treccani: è una composizione poetica che rivela e colpisce con lo scherno e con il ridicolo. Se questo fu il suo proposito, Orazio Flacco, ha colto in pieno il segno.
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