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Roma

MAFIA CAPITALE: VIA LIBERA AI COMMISSARI PREFETTIZI

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Tempo di lettura < 1 minutoIn ogni caso, secondo il Guardasigilli, "la partita decisiva si gioca sul fronte della prevenzione. Agire su prevenzione e trasparenza e' un antidoto fondamentale contro la corruzione"

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Redazione

Roma – Al via l'indagine dei commissari prefettizi incaricati di accedere agli atti del Comune di Roma per verificare la regolarita' di appalti e delibere. La commissione d'indagine nominata dal Prefetto della capitale Giuseppe Pecoraro, delegato dal ministro Alfano a seguito dell'inchiesta su Mafia Capitale, e' da questa mattina in Campidoglio, e ha iniziato il proprio lavoro dal segretariato generale per avere una panoramica della macchina amministrativa che sara' oggetto dell'attivita' di controllo. "Chi vuole che questa giunta cada – ha intanto ribadito il sindaco Ignazio Marino – vuole che vinca la mafia, mentre io voglio che vincano i romani perbene. Il centrodestra ha governato nei passati 5 anni e ha fatto affari con gli eredi della banda della Magliana, unendosi a quella politica malata che nelle ultime settimane chiedeva di farmi cadere perche' altrimenti gli affari erano finiti". E sulle nuove norme contro la corruzione, il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha chiarito che "saranno valutate dal Parlamento, e potranno essere rafforzate". In ogni caso, secondo il Guardasigilli, "la partita decisiva si gioca sul fronte della prevenzione. Agire su prevenzione e trasparenza e' un antidoto fondamentale contro la corruzione". Mentre secondo il presidente dell'Autorita' anticorruzione, Raffaele Cantone, che ha definito "una rivoluzione copernicana" il decreto legislativo sulla trasparenza nella pubblica amministrazione "l'unico modo per intervenire sul malaffare e' mettere in campo norme per responsabilizzare la P.A.". Infine, la proposta di modifica del codice antimafia, presentata alla Camera dal presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, prevede di estendere ai reati di corruzione le norme antimafia con il sequestro dei beni. Una norma che "si incrocera' in Parlamento con quella del Governo".