MAFIA CAPITALE: SIA CON ALEMANNO CHE CON MARINO C'E' STATO IL BOOM DELLA COOP DI BUZZI

Alberto De Marchis

Roma – Più con Alemanno che con Marino? Pare di sì. Il rapporto del gruppo di Mafia Capitale, guidato da Massimo Carminati e Salvatore Buzzi "è stato diverso con le due giunte capitoline precedenti", quella guidata da Gianni Alemanno e la seconda guidata dall'attuale primo cittadino Ignazio Marino. Lo ha detto il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, nel corso dell'audizione in commissione parlamentare Antimafia. Con la prima giunta, ha proseguito, "si registra una esplosione del fatturato delle cooperative che facevano capo a Salvatore Buzzi e c'era una influenza sulle nomine di vertice delle società partecipate dal Comune". Mentre con l'amministrazione Marino, "i contatti a livelli apicali non ci sono più però non c'è dubbio che rimane la presenza pesante di Buzzi e del mondo delle cooperative. Buzzi agisce sempre di intesa con Carminati". I dati di Pignatone parlano dunque chiaro.

"Sotto la giunta Alemanno – ha proseguito il magistrato – e' avvenuta anche la nomina di soggetti graditi al vertice di societa' partecipate dal Comune. Ma anche con l'amministrazione successiva (giunta Marino, ndr) il gruppo che fa riferimento a Buzzi ed a Massimo Carminati poteva contare su amici e propri candidati. Le indagini hanno portato alla luce il metodo raffinato con cui il sodalizio criminoso si inseriva negli apparati comunali con una attivita' di lobbyng illecita finalizzata ad imporre nomi o ad ostacolare e rimuovere quei soggetti con i quali non era possibile intavolare accordi".