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Roma

MAFIA CAPITALE: SEQUESTRATI 16 MILIONI DI BENI A SALVATORE BUZZI

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Tempo di lettura 2 minutiIl 3 dicembre 2014 il "ras delle cooperative" è arrestato insieme a Massimo Carminati, considerato il capo dell'organizzazione

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Redazione

Roma – Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, in prosecuzione delle attività svolte dal Ros dell'Arma dei Carabinieri, stanno eseguendo il sequestro di ulteriori beni, per un valore stimato di circa 16 milioni di euro, riconducibili a Salvatore Buzzi.

 

Chi è Salvatore Buzzi? Il 3 dicembre 2014 è arrestato nell'ambito dell'inchiesta "Mafia Capitale", insieme a Massimo Carminati, considerato il capo dell'organizzazione, a Pierina Chiaravalle e ad altri 35 presunti componenti del sodalizio criminale. Tra gli ulteriori 100 indagati figura anche l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Secondo l'accusa Buzzi avrebbe usato la cooperativa 29 giugno per distrarre ingenti quantità di denaro a beneficio suo e dei suoi sodali. Successivamente viene trasferito in un carcere della Sardegna per incompatibilità ambientale. Il 12 gennaio 2015 i pm della Procura di Roma chiedono per lui e altri 10 indagati la sorveglianza speciale, obbligo di soggiorno e confisca dei beni.

In un'intercettazione eseguita dal ROS dei Carabinieri per conto della Procura di Roma, nell'ambito dell'inchiesta "Mafia Capitale", Buzzi così si rivolge a Pierina Chiaravalle, sua collaboratrice:
« […]Tu c'hai idea de quanto ce guadagno sugli immigrati? il traffico de droga rende meno… »

L'organizzazione criminale riconducibile, secondo l'accusa, a Buzzi è anche sospettata di aver fomentato i tumulti scoppiati nel quartiere di Tor Sapienza, periferia di Roma, nell'autunno del 2014.

Le intercettazioni dei ROS documentano le pressioni esercitate da Buzzi su alcuni parlamentari del Partito Democratico, tra cui Micaela Campana, al fine di ottenere un'interrogazione parlamentare su un appalto bloccato dal TAR del Lazio, e la sua intenzione di effettuare un versamento di circa ventimila euro a favore dell'onorevole Campana. La deputata ha negato che Buzzi si riferisse alla sua campagna elettorale, in quanto eletta in un listino bloccato. L’interrogazione parlamentare sollecitata da Buzzi fu depositata dall'onorevole Campana presso gli uffici competenti e inizialmente rigettata per vizio di forma. Nonostante i funzionari parlamentari si fossero attivati per riscrivere l'atto, l'interrogazione non fu comunque mai presentata.Buzzi era presente anche alla cena romana di raccolta fondi del Partito Democratico, indetta il 7 novembre 2014 all'indomani dell'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti voluta dal governo Letta.

Dalle stesse intercettazioni emergerebbero contatti tra Buzzi e la senatrice del Partito Democratico Anna Finocchiaro, in relazione ad alcuni appalti riservati agli immigrati: la Finocchiaro si sarebbe rammaricata con Buzzi per la mancata assegnazione di una commessa. La senatrice ha negato di aver avuto un qualsiasi contatto con Buzzi.

Il 1° giugno 2015 il gip accoglie la richiesta dei pm per il giudizio abbreviato: il processo per Buzzi e altri 33 indagati inizierà il 5 novembre.

Da una nuova ordinanza del 4 giugno seguente emerge che Buzzi avrebbe portato voti all'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno in vista delle Elezioni europee del 2014 con l'aiuto della 'Ndrina Mancuso.Nel frattempo Buzzi decide di collaborare.