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Redazione
Roma Capitale
– “La politica disastrosa e bugiarda del sindaco Marino continua a perdere di credibilità, non solo agli occhi dei cittadini indignati nel costatare il degrado quotidiano della Capitale, ma anche di esponenti istituzionali del suo stesso partito che mostrano la decenza di dover ammettere delle responsabilità politiche di quanto sta accadendo a Roma con Mafia Capitale. Dopo il presidente Rosy Bindi è il vicepresidente della Commissione antimafia Claudio Fava a ricordare al primo cittadino che anche la sua amministrazione è impantanata con tutte le scarpe nelle indagini ancora in corso e che in quanto sindaco ha disatteso ai suoi doveri, non avendo vigilato come doveva” lo dichiara in una nota il consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori.
“Quel che è ancora più grave è che Marino, per sua stessa ammissione, si era accorto da tempo che molte cose non andavano, ma non ha detto una parola. Se non fosse scoppiata la bomba Mafia Capitale l’amministrazione Marino avrebbe continuato senza batter ciglio a sottrarre soldi ai cittadini più tartassati d’Italia per rimpinguare le tasche dell’Associazione 29 Giugno, di Buzzi e dei suoi compagni? Ancora oggi non ci spieghiamo come il sindaco cada dalle nuvole di fronte alle file di nomadi alle sue primarie, ai 30mila euro ricevuti da Buzzi per la sua campagna elettorale, al primo stipendio che avrebbe voluto donare alla 29 Giugno e non ultimo per importanza l’approvazione di una delibera di giunta che assegnava a prezzi irrisori la sede alla cooperativa. Come è possibile fare finta di niente davanti alla nomina, firmata proprio da Marino, del responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione ora indagato oppure in merito allo strano caso dell’ex capo segreteria del vicesindaco Nieri che dopo aver fatto le valigie dal Campidoglio per aver falsamente dichiarato una laurea, ha trovato poi lavoro all’interno della stessa coop. Ministro Alfano e Presidente Renzi #cosaltrodevesuccedere ?” conclude Santori.
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