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MAFIA CAPITALE: ROGATORIA IN ARGENTINA, LA PROCURA ACCENDE I FARI SU GIANNI ALEMANNO

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Tempo di lettura < 1 minutoSecondo le intercettazioni telefoniche, l'ex sindaco sarebbe andato in Sudamerica con una valigia piena di soldi. I magistrati hanno chiesto una rogatoria al governo argentino.

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di Maurizio Costa

Roma – Il procuratore capo Giuseppe Pignatone e l'aggiunto Michele Prestipino stanno indagando su alcuni presunti viaggi di Gianni Alemanno, che avrebbe trasportato in Argentina una valigia piena di contanti per evadere il Fisco italiano. La notizia sarebbe stata appresa da alcune intercettazioni telefoniche di Luca Odevaine, ex componente del tavolo tecnico sull'immigrazione del Ministero dell'Interno. Per questo, il Ros ha chiesto una rogatoria internazionale per avere maggiori informazioni all'Argentina riguardo agli spostamenti di denaro dell'ex sindaco romano.

Gianni Alemanno ha dichiarato di avere passato solamente una vacanza con la famiglia in Argentina per vedere i ghiacciai della Patagonia, ma le intercettazioni di Odevaine fanno trapelare particolari differenti: "Per soldi se so’ scannati – dice Odevaine al telefono con Mario Schina – ma sai che Alemanno s’è portato via … ha fatto quattro viaggi lui e il figlio con le valige piene de contanti.. ma te sembra normale che un sindaco…". "E nessuno l'ha controllato?" risponde Schina. E Odevaine risponde: "No, è passato al varco riservato". Parole pesanti che gettano ombre sui comportamenti di Alemanno. Le autorità argentine hanno dato la disponibilità al Ros a fornire documenti e tracce degli spostamenti di Gianni Alemanno.

Sarebbe uno scandalo ancora più grande se un sindaco avesse trasportato soldi all'estero, per di più sporcati dai presunti legami con Buzzi e Carminati.