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Roma

MAFIA CAPITALE: MIRKO CORATTI, LA 29 GIUGNO E I "BONUS" PATRIMONIALI

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Tempo di lettura 2 minutiL'ex presidente dell'Assemblea capitolina avrebbe ricevuto da Buzzi 150mila euro e l'assunzione presso la coop "29 giugno" di una persona da lui indicata

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di Maurizio Costa

Roma – Sono quattro i consiglieri comunali arrestati nel filone di indagini di Mafia Capitale: oltre al capogruppo del Pdl Giordano Tredicine (finito ai domiciliari) e all'ex presidente dell'Aula Giulio Cesare, l'esponente Pd Mirko Coratti (in carcere), ci sono Massimo Caprari, del Centro democratico (in carcere) e Pierpaolo Pedetti, Pd, presidente della commissione Patrimonio (in carcere). Tra i politici destinatari delle misure anche l'ex assessore alla Casa della Giunta Marino, Daniele Ozzimo (in carcere), l'ex consigliere comunale poi entrato nella segreteria di Coratti Franco Figurelli, il consigliere di Forza Italia alla Regione Lazio Luca Gramazio e l'ex presidente del X Municipio, Andrea Tassone, del Pd (ai domiciliari).

L'ex presidente dell'Assemblea capitolina di Roma, Mirko Coratti, arrestato nell'ambito dell'inchiesta di Mafia Capitale, secondo il gip Flavia Costantini, che ha firmato l'ordinanza, ha ricevuto da Buzzi, "che agiva previo concerto con Carminati e in accordo con Di Ninno, Cerrito e Caldarelli, promesse ed erogazioni continuative di denaro e altre utilità a contenuto patrimoniale, tra le altre: la promessa di 150.000 euro, la somma di 10.000 euro, erogata alla associazione Rigenera, l'assunzione presso la cooperativa 29 Giugno di persona indicata da Coratti", si legge nell'ordinanza.

Per il gip, Coratti ha posto "la sua funzione di consigliere comunale e di presidente dell'assemblea comunale al servizio dei soggetti economici riconducibili al gruppo di Buzzi nonchè nel porre in essere specifici atti contrari ai doveri del suo ufficio, consistenti anche nel: facilitare sul piano politico-istituzionale l'aggiudicazione di gare indette da Ama a soggetti economici del gruppo di Buzzi, tra le altre la gara n. 30/2013 riguardante la raccolta del multimateriale; concorrere alla formazione del consenso politico e istituzionale necessario alla conferma nella qualità di dg di Ama spa, controllata da Roma Capitale, Fiscon, a fronte di una iniziativa dei vertici dell'amministrazione intesa alla sua sostituzione; concorrere alla destinazione di fondi di provenienza regionale al X Municipio".

Secondo il Gip, inoltre, Coratti avrebbe commesso atti per "concorrere a sbloccare fondi per il sociale, settore cui erano interessati i soggetti economici riconducibili a Buzzi; pilotare la nomina di un nuovo direttore del V Dipartimento, in sostituzione della neo incaricata Gabriella Acerbi; formare il consenso politico e istituzionale per il riconoscimento di debiti fuori bilancio, il cui adempimento remunerava anche soggetti economici riconducibili a Buzzi, riconoscimento approvato con delibera dell'assemblea capitolina del 30 ottobre del 2014".

In un'intercettazione, Salvatore Buzzi diceva: "Quano m'arresteranno saremo in difensiva […]. Perché co' Coratti sicuramente me chiede da divide' già l'anticipo per cui io gli do un lotto…ah gliel'ho detto che il milione già se lo so' […]".

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