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Roma

MAFIA CAPITALE, LUCA ODEVAINE: 1 EURO PER IMMIGRATO

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Tempo di lettura 3 minutiLe conversazioni di Luca Odevaine

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Redazione

Roma – Secondo l'inchiesta portata avanti dai carabinieri del Ros "un articolato meccanismo corruttivo" faceva capo a Luca Odevaine che, "in qualità di appartenente al Tavolo di Coordinamento Nazionale sull'accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale, è risultato in grado di ritagliarsi aree di influenza crescenti" in questo specifico settore. Odevaine era in grado, secondo gli investigatori, di "garantire consistenti benefici economici ad un 'cartello di imprese' interessate alla gestione dei centri di accoglienza, determinando l'esclusione di imprese concorrenti".
 
Ventimila euro al mese per favorire il gruppo La Cascina. Luca Odevaine «riceveva da Cammisa, Ferrara, Menolascina e Parabita la promessa di una retribuzione di 10.000 euro mensili, aumentata a euro 20.000 mensili dopo l'aggiudicazione del bando di gara del 7 aprile 2014», per favorire il gruppo La Cascina nella gestione dell'emergenza profughi. È quanto si legge nell'ordinanza firmata dal gip di Roma Flavia Costantini, che ha però rigettato la richiesta di misura cautelare nei confronti di Odevaine, indagato nell'ambito della fase due dell'inchiesta Mafia capitale. In particolare, a quanto si legge nell'ordinanza, a Odevaine viene contestata «la vendita della sua funzione e per il compimento di atti contrari ai doveri del suo ufficio in violazione dei doveri d'imparzialità della pubblica amministrazione, consistenti, tra l'altro nell'orientare le scelte del Tavolo di Coordinamento Nazionale sull'accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale, al fine di creare le condizioni per l'assegnazione dei flussi di immigrati alle strutture gestite dal gruppo La Cascina; nel comunicare i contenuti delle riunioni e le posizioni espresse dai rappresentanti delle istituzioni nel tavolo di coordinamento nazionale; nell'effettuare pressioni finalizzate all'apertura di centri in luoghi graditi al gruppo La Cascina; nel predisporre i bandi delle gare suindicate in modo da garantire l'attribuzione al raggruppamento di imprese del quale faceva parte il gruppo La Cascina di un punteggio elevato; nel concordare con gli esponenti del gruppo La Cascina il contenuto dei bandi di gara; nel favorire l'aggiudicazione delle gare suindicate al raggruppamento di imprese del quale faceva parte il gruppo La Cascina». Secondo l'ordinanza avrebbe ricevuto tali somme «in parte, direttamente ovvero per il tramite di Bravo Stefano e di Bruera Marco, i quali unitamente a Addeo Gerardo e ad Addeo Tommaso curavano la predisposizione della documentazione fittizia finalizzata a giustificare l'ingresso delle somme nelle casse delle fondazioni e delle società riferibili a Odevaine».

Ecco le conversazioni di Luca Odevaine:

"…altre cose in giro per l'Italia … possiamo pure quantificare, guarda … se me dai … cento persone facciamo un euro a persona … non lo so, per dire, hai capito? E …e basta, uno ragiona cosi' dice va beh … ti metto 200 persone a Roma, 200 a Messina … 50 la' … e … le quantifichiamo, poi…". E' Luca Odevaine, in una conversazione con alcuni suoi collaboratori intercettata nella sua stanza negli uffici della Fondazione IntegraAzione, a prospettare quello che il gip Flavia Costantini definisce "un vero e proprio tariffario per migrante ospitato". A titolo esplicativo Odevaine parla dell'accordo stretto, tra gli altri, con Salvatore Buzzi, presidente della 'cooperativa 29 giugno' e spiega: "Gli ho fatto avere altri centri, in Sicilia… in provincia di Roma e quant'altro, quindi su tutto quella… quella parte la' ci mettiamo d'accordo dovremo…, piu' o meno, stiamo concordando una cifra tipo come 1 euro a persona, ci danno, calcolando che so' almeno un migliaio di persone, dovrebbero essere grosso modo un migliaio di persone, insomma so' 1000 euro al giorno quindi 30.000 euro al mese che entrano…"

 
Chi è Luca Odevaine? Luca Odevaine, era pubblico ufficiale al Tavolo di coordinamento nazionale sull'accoglienza dei rifugiati, percepiva uno stipendio pulito di 136.000 euro invece in cambio di una retribuzione netta di 5000 euro mensili pagate dal Buzzi, aveva il compito di orientare le scelte del Tavolo al fine di creare le condizioni per l'assegnazione dei flussi di immigrati alle strutture gestite da soggetti economici riconducibili a Buzzi e Coltellacci, inoltre effettuava pressioni finalizzate all'apertura di centri in luoghi graditi a Buzzi. Luca Odevaine all'originario compenso mensile forfettario di 5.000 euro, proposta dla Buzzi, ha chiesto in base ad un vero e proprio tariffario, una quota fissa per singolo migrante, che sarebbe potuta aumentare proporzionalmente con l'incremento dei migranti ospitati. Luca Odevaine è finito in carcere per per corruzione aggravata. Luca Odevaine è considerato un individuo di intensissima pericolosità sociale, può scappare in Venezuela.