MAFIA CAPITALE: IL CONSIGLIERE CAPRARI NELLE INTERCETTAZIONI CON BUZZI: "VOLEVA TRE POSTI GLIENE HO DATO UNO"

di Maurizio Costa

Roma – «La promessa di una remunerazione costante, commisurata al valore dei lavori di volta in volta assegnati alle imprese riconducibili a Buzzi» e «l'assunzione» di una persona da lui segnalata. È il «prezzo», a quanto si legge nell'ordinanza sulla fase due di mafia capitale firmata dal gip Flavia Costantini, che mafia capitale avrebbe pagato al consigliere comunale del Centro democratico Massimo Caprari, allo scopo di «formare il consenso politico e istituzionale per il riconoscimento di debiti fuori bilancio».

Come si legge in un'intercettazione di Salvatore Buzzi contenuta nell'ordinanza, Caprari, che aveva chiesto un appuntamento al presidente della coop 29 giugno, avrebbe chiesto l'assunzione di tre persone in cambio del voto favorevole alla delibera relativa al riconoscimento del debito fuori bilancio: «te l'ho detto, Caprari è venuto da me: voleva tre posti di lavoro!», dice Buzzi, «poi alla fine avemo concordato uno». A quanto ricostruito nell'ordinanza poi il consigliere comunica il nome a Buzzi con un sms, fino a quando Buzzi non gli risponde, ancora via sms, dicendogli che la persona da lui segnata «sta aspettando visita medica per idoneità e poi andrà al facchinaggio presso università Roma 3». Quando qualcuno, facendo cenno a «una corruzione diffusa del consiglio comunale ad opera del Buzzi ( ..fai a tutti..)», si lamenta del fatto che pur essendo «un pezzo da 90», viene trattato come gli altri, Buzzi gli riferisce di aver assunto «quello di Caprari» per tre mesi, commentando: «in tre mesi la mucca deve mangiare». Il giorno dell'approvazione della delibera, poi, il 30.10.2014, alle 18:17, si legge nell'ordinanza, Caprari informa Buzzi, tramite sms: «delibera debiti fuori bilancio.approvata.ho votato favorevole.ciao caprari»