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Roma

MAFIA CAPITALE: APPALTI TRUCCATI IN CAMPIDOGLIO. M5S:"MARINO DIMETTITI!"

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Tempo di lettura 2 minuti Momenti di tensione davanti l'ingresso del Campidoglio tra i vigili e i manifestanti in protesta

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Redazione

Ormai la tensione è alle stelle. Gli appalti truccati anche in Campidoglio hanno fatto esplodere la rabbia dei pentastellati che hanno gridato alle dimissioni di Marino. Sei arresti da parte della Guardia di finanza per appalti truccati: tra le gare nel mirino anche quella relativa al restauro dell'aula Giulio Cesare del Campidoglio, dove si riunisce il Consiglio comunale. La gara sarebbe stata affidata a trattativa privata a Fabrizio Amore, imprenditore coinvolto in Mafia Capitale.

I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Roma che contesta agli arrestati, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata e continuata in danno del comune di Roma, falso, turbativa d'asta, emissione e utilizzo di fatture false, indebite compensazioni d'imposta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte con l'aggravante del reato transnazionale, commesso in Roma, Lussemburgo e altrove. Una ventina sono invece le persone indagate. L'inchiesta degli uomini del Comando unità speciali della Guardia di Finanza ha consentito di scoprire una serie di truffe nel settore degli appalti pubblici. Tra questi, quello relativo al restauro della sala dove si riunisce il Consiglio comunale di Roma, che vedrebbe coinvolti un alto dirigente della Sovrintendenza dei beni culturali di Roma e l'imprenditore Amore. In sostanza, le indagini avrebbero consentito di accertare che l'imprenditore arrestato fosse più che sicuro di vincere la gara tanto da stipulare contratti ed effettuare pagamenti in acconto ai subappaltatori alcuni giorni prima dell'apertura delle buste contenenti le offerte. Il patto tra gli appartenenti all'associazione, sostiene la Finanza, ha fatto sì che alla gara fossero infatti invitate esclusivamente società riconducibili allo stesso soggetto economico.

L'indagine ha anche evidenziato come fossero ben radicati i rapporti tra Amore e una serie di personaggi all'interno degli uffici di Roma Capitale: l'imprenditore infatti tramite sue società, controllate da società lussemburghesi, ha concesso in affitto al Comune due strutture residenziali in zona Ardeatina per la gestione delle emergenze abitative della Capitale. E il Campidoglio, per diversi anni, ha pagato circa 2.250 euro al mese per ogni appartamento. Ma alcune di queste unità immobiliari, anzichè essere destinate all'emergenza casa, erano utilizzate da Amore per fini propri. I finanzieri hanno inoltre scoperto un'evasione fiscale di oltre 11 milioni da parte di Amore attraverso un gruppo di società a loro volta controllate da imprese con sede in Lussemburgo.

Momenti di tensione davanti l'ingresso del Campidoglio tra i vigili e i manifestanti in protesta al grido 'Dimissioni'. I lavoratori di Multiservizi e gli attivisti del M5s hanno cercato di entrare a Palazzo Senatorio ma è stato impedito l'accesso: le porte del Campidoglio sono state chiuse.

"Tutti a casa", "Buffoni", "Dimettiti". Il sindaco di Roma Ignazio Marino è stato contestato dai militanti del Movimento 5 Stelle in protesta in assemblea capitolina, entrati dopo l'apertura delle porte di accesso al Campidoglio. Il primo cittadino era presente in Aula Giulio Cesare.

Un inedito Giulio Cesare con in mano un cartello con scritto "Onestà". E' accaduto anche questo durante la protesta di esponenti M5S nell'aula Giulio Cesare in Campidoglio. A mettere il cartello in mano alla statua che veglia sull'assemblea capitolina il consigliere di M5S Enrico Stefano.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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