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Roma

MAFIA CAPITALE: AL VIA IL MAXI PROCESSO PIROTECNICO DAL CARCERE DI REBIBBIA

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Il legale di Carminati l’Ex Nar l’avv Giosuè Bruno Naso promette: “Farò parlare Massimo Carminati”

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di Cinzia Marchegiani

Roma – Il maxi processo su Mafia Capitale è iniziato con la prima udienza calendarizzara dal Gip oggi 5 novembre presso la X° sezione della Procura di Roma, nell’aula bunker “Occorsi” del carcere di Rebibbia. Un processo di portata eccezionale con 45 imputati accusati di reati che vanno dalla corruzione all’associazione per delinquere di stampo mafioso che sarà dibattuto per molti mesi e lascerà comunque vada un segno tangibile di quanto il malaffare romano sia entrato nelle radici profonde dell’amministrazione non solo capitolina. Il processo si annuncia denso di colpi di scena già alle sue prime battute.

Il dibattimento si svolge con il rito immediato davanti alla decima sezione del Tribunale, presieduta da Rosanna Ianniello. Presenti i pm Paolo Ielo, Luca Tescaroli e Giuseppe Cascini.

Buzzi e Carminati in video collegamento. In aula mancano Massimo Carminati, Salvatore Buzzi, Roberto Brugia e Fabrizio Testa, a loro non è concesso partecipare fisicamente al processo, ma solo tramite una videoconferenza per questioni di sicurezza. Anche l’ex capogruppo del PdL in consiglio regionale Luca Gramazio è in video collegamento da Rebibbia, dove è detenuto, mentre erano assenti l’ex presidente dell’assemblea capitolina Mirko Coratti (Pd) e l’ex capo dipartimento delle Politiche sociali del Campidoglio Angelo Scozzafava.

Ricorso al TAR annunciato dal legale di Buzzi. L’avv Alessandro Diddi, il legale difensore di Buzzi annuncia: “È una grave lesione del diritto di difesa, chiederemo al Tar di annullare il divieto», annuncia il difensore di Buzzi”. Della stessa opinione è il legale di Carminati, l’avv Giosuè Bruno Naso che spiega come a Rebibbia si siano celebrati processi molto più seri in cui lo spessore criminale degli imputati era incontestato: “Questo è un processetto, un processetto dopato e costruito da media e magistrati con regia e finalità precise. Perché Carminati e Buzzi non possono essere presenti? Ne verrà una sentenza non credibile e spendibile”.

Codacons al contrattacco di Buzzi. Oggi è iniziato il maxi processo e dai difensori degli imputati stanno arrivando richieste assurde, contro le quali ci opporremo nelle opportune sedi. Lo afferma il Codacons, presente con i suoi legali al processo apertosi oggi a Roma per la vicenda “Mafia capitale”.
Siamo davvero sconcertati per i tentativi di mandare a monte il processo e ottenere rinvii ingiustificati – spiega l’associazione – Si è arrivati a “mettere in piazza” il figlio disabile di uno degli imputati per sostenere richieste dilatorie che spostano nel tempo l’urgente definizione e l’accertamento dell’innocenza degli imputati o della loro colpa, con il giusto ripristino della legalità a favore di una cittadinanza ferita da anni di corruzione e disservizi gravi in tutti i servizi pubblici essenziali. Ci auguriamo che al narcisismo dei legali si sostituisca un sereno e rapido iter del procedimento, e che il saggio collegio presieduto dal giudice Ianniello respinga tutte le eccezioni dilatorie, pur dando agli imputati il sacro diritto di difesa e presenza al dibattimento”.
In particolare il Codacons critica il ricorso al Tar annunciato dal difensore di Salvatore Buzzi contro il divieto di assistere di persona alle udienze. “Anche in questo caso interverremo dinanzi al Tar in nome dei cittadini che chiedono giustizia, e ci opporremo alle richieste di Buzzi allo scopo di evitare inutili rinvii del processo” – conclude l’associazione.

L’aula Occorsio gremita di imputati. L’aula, come si poteva prevedere è affollatissima, tra gli imputati l’ex capo di gabinetto di Walter Veltroni, Luca Odevaine, l’ex membro del tavolo dei migranti al Viminale e proprio per la sua presenza in aula rischia di tornare in carcere, avrebbe violato le prescrizioni legate agli arresti in casa.

IL M5S in aula con De Vito e Lombardi. Il M5S che si è costituito parte civile al processo assieme all’associazione dei consumatori Codacons era presente in aula con il Consigliere Marcello De Vito e la deputata Roberta Lombardi. La Lombardi ha di fatto spiegato: “Siamo diretta espressione della cittadinanza, quella pulita e incensurata che può cambiare davvero questo Paese. Siamo gli anticorpi che mancano alla Capitale. Oggi è un giorno importante perché finalmente chi ha infangato Roma pagherà” -conclude la Lombardi

Costituzione parte civile M5S e Codacons. Roberta Lombardi, deputata e già presidente del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, e il Consigliere Comunale Marcello de Vito entrambi sono firmatari della prima costituzione di parte civile, assieme al vicepresidente Codacons, Giovanni Pignoloni. Si legge nell’atto: “proprio il modus operandi di MAFIA CAPITALE ha completamente inabissato quanto faticosamente e quotidianamente portato avanti dalle costituende parti civili generando una totale sfiducia nella classe politica romana e, nello specifico, nei riguardi dei consiglieri comunali facenti parte di quella giunta capitolina oggi coinvolta in uno scandalo senza precedenti. L’onore, il decoro e la reputazione delle costituende parti civili sono stati brutalmente compromessi e danneggiati”.

Riprese concesse solo alla Rai. A fare le riprese sarà solo la Rai, con l’obbligo di distribuire i filmati alle altre. La Ianniello ha motivato la scelta anche con “l’interesse sociale rilevante del processo”. 

Per ora il maxi processo continuerà in collegamento video per Buzzi e Carminati. Intanto il legale di Carminati l’Ex Nar, l’avv Giosuè Bruno Naso promette: “Farò parlare Massimo Carminati” spiegando “stavolta è intenzionato a difendersi in modo diverso dal solito: vuole chiarire molte cose e lo farà”. Una promessa o una minaccia?