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di Cinzia Marchegiani
Roma – Arriva la denuncia del Codacons nei confronti di Nicola Zingaretti e Ignazio Marino proprio sui rapporti tessuti con Salvatore Buzzi: “Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha detto che se è vero che ha incontrato una volta Buzzi, ciò è avvenuto perché lui incontra centinaia di migliaia di persone per migliaia di questioni. – Commentano dal Codacons – Anche il sindaco Marino – proseguono – dice che i suoi assessori coinvolti non toccano il suo governo. “Come mai allora Zingaretti, dopo decine di richieste del presidente del Codacons fatte per iscritto, non ha mai voluto incontrarlo per affrontare un gravissimo problema di mancanza di fondi nel Lazio relativo alla cura e assistenza ai bambini disabili e per spiegare come mai ad alcune cooperative veniva concesso di essere accreditate e ad altre no? Come mai per i bambini sulla carrozzella non ha mai trovato il tempo di incontrare un presidente della maggiore associazione di cittadini italiana?”
IL CASO DEL PIANO DEL RECUPERO DEL PARCO MONTE MARIO
Il Codacons domanda come sia stato possibile che dopo un formale ricorso al Tar del Lazio del Codacons non ci si è accorti che un funzionario del Consiglio Regionale aveva fatto deliberare che il piano di recupero denominato “Porta del parco di Monte Mario” non si poteva più fare, facendo approvare la delibera 55 del 2008 che approvava il piano della Riserva del Parco di Monte Mario (adottato insieme all’Ente regionale Roma Natura?) Un’ironia neanche troppo velata nel comunicato del Codacons emerge e rimanda al mittente una serie di quesiti: “Per caso quei funzionari di Roma Natura, componenti del Consiglio Direttivo dell’Ente – Ivano Novelli, Fadda Amedeo, Belvisi Mirella, Blasevich Federico, Cavinato Gianpaolo, Malenotti Piero, Neri Fabio, Pietrosanti Paolo, Samperi Massimo e il Direttore pro tempore Vito Consoli – che hanno adottato il Piano della Riserva di Monte Mario, sono ancora in servizio?”
IL GIALLO DELLA REVOCA DEL DEMANIO E L’ARRESTO DI MARCELLO VISCA
Il Codacons non ci sta e chiede anche come mai l’arch. Mirella Giovine – Direttore del Dipartimento Patrimonio Sviluppo e Valorizzazione di Roma Capitale – ha scritto al Codacons con Nota datata 22 gennaio 2015, che il progetto di recupero del parco di Monte Mario non si poteva più realizzare, rifiutando di dare attuazione al piano di interventi approvato con la delibera consiliare del 2004: “Nessuno si era accorto che il demanio aveva revocato il suo assenso alla Regione e al Comune – dichiarano dal Codacons – dando in concessione la stessa area che può rendere milioni di euro al mese solo per i parcheggi alla società flora Energy srl – per 18000 euro? E nessuno di loro pensa di revocare quelle delibere – continua e precisa il Codacons – dopo che in data 30 ottobre 2014, il componente del comitato di gestione dell’agenzia del demanio Marcello Visca è stato arrestato con l’accusa di aver influenzato la Direzione Regionale dell’Agenzia, in quanto avrebbe confezionato ad arte il bando per l’aggiudicazione della gara pubblica per la concessione dell’area intorno a Piazzale Clodio?”
Intanto la stessa associazione dei consumatori e dei cittadini chiede al Tar di annullare quella concessione e imporre al sindaco Ignazio Marino ed al presidente Nicola Zingaretti di attuare il piano di interventi di riqualificazione deliberato nel 2004 entro 30 giorni.
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