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Redazione
Palermo – Duro colpo alla mafia di Palermo, dove ad essere colpite sono anche le istituzioni. E non è una novità. Mafia, estorsioni, rapine sono i reati contestati a una trentina di persone arrestate a Palermo nell'ambito dell'operazione "Apocalisse 2", condotta dai militari del Nucleo investigativo dei carabinieri e del Nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di finanza e da agenti della Squadra Mobile di Palermo. Numerose le vittime che sono uscite dall'omerta' e hanno ammesso di essere state costrette a pagare il "pizzo". Tra gli arrestati anche un consigliere del Comune di Palermo, che deve rispondere di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. L'indagine e' il frutto di sviluppi investigativi del primo segmento dell'operazione "Apocalisse", che il 23 giugno scorso aveva portato a 95 arresti, con la scoperta dei capi e degli affiliati dei mandamenti di Tommaso Natale e di San Lorenzo. Tra i boss arrestati allora, Girolamo Biondino, fratello di Salvatore, autista di Toto' Riina, e Vito Galatolo. Quest'ultimo si era subito pentito e aveva iniziato a collaborare con gli inquirenti. E' lui che ha parlato del progetto di attentato contro Nino Di Matteo, uno dei Pm del processo per la trattativa Stato-mafia.
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