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Cronaca

Madalina Pavlov: richiesta di archiviazione della Procura, ecco cosa succede

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Tempo di lettura 8 minutiAvvocato Petrongolo: "Con l’opposizione noi confidiamo in una prosecuzione dell’attività d’indagine"

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di Angelo Barraco
 
 
REGGIO CALABRIA – E’ di pochi giorni fa richiesta di archiviazione da parte della Procura sul caso di Madalina Pavlov, la ragazza di 21 anni che viveva a Reggio Calabria con la madre e la sorella e che il 21 settembre del 2012 muore misteriosamente precipitando dal palazzo di Via Bruno Buozzi. La notizia ha gettato nello sconforto la famiglia che in tutti questi anni ha lottando per arrivare alla verità che si cela dietro la strana morte di Madalina e le innumerevoli zone d’ombra che ancora oggi non hanno trovato una risposta. La famiglia è difesa dall’Avvocato Antonio Petrongolo, che ha presentato un atto di opposizione alla richiesta di archiviazione e richiesta di prosecuzione delle indagini. L’opposizione presentata dall’Avvocato Petrongolo evidenzia che la richiesta è stata avanzata sulla base di motivazioni che non risultano condivisibili e alla luce di risultanze di natura probatoria acquisiti in corso di istruttoria che non possono certamente deporre a favore di una richiesta di archiviazione. L’Avvocato Petrongolo ci ha spiegato che “con l’opposizione noi confidiamo in una prosecuzione dell’attività d’indagine. Noi abbiamo indicato al Gup i mezzi opportuni per poterlo fare, abbiamo chiesto un’integrazione se non un rinnovo della consulenza peritale redatta dall’ingegnere per quanto concerneva le modalità del decesso di Madalina perché nella consulenza della Procura le prove sono state effettuate non in loco ma presso un magazzino collocato poco fuori Reggio con delle simulazioni con un sacco dello stesso peso di Madalina. Esistono delle metodologie completamente diverse, molto più simili quali per esempio i manichini”.  

Chiede infatti che il Giudice per le indagini preliminari voglia ordinare la prosecuzione delle indagini e viene chiesto al PM lo svolgimento di investigazioni supplementari attraverso la riesumazione della salma di Madalina, dando incarico al medico legale di poter individuare sul corpo elementi riconducibili a terze persone e ciò è possibile attraverso esami nell’apparato vaginale che possono confermare o meno che Madalina possa aver incontrato qualcuno nelle ore antecedenti al decesso e che possano aver lasciato delle tracce sul suo corpo, in tutti questi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante e trovare elementi concreti e senza dubbio più semplice rispetto che all’epoca dei fatti; l’Avvocato chiede inoltre che venga ripetuta la consulenza tecnica effettuata dal consulente della Procura che in precedenza aveva utilizzato un sacco dello stesso peso volumetrico di Madalina e non un manichino delle fattezze della vittima che invece avrebbe reso, probabilmente, esiti molto più verosimili alla realtà; vengono inoltre chiesti ulteriori approfondimenti sugli indumenti della vittima ai fini di ricercare delle tracce ematiche e/o seminali non precedentemente rilevate di persone ad oggi sconosciute.  Viene chiesto inoltre un esame sugli indumenti di Madalina con il fine ultimo di cercare tracce ematiche o seminali non precedentemente rilevate e una verifica sulla vernice presente sullo stivale della vittima in modo tale da poter verificare la compatibilità con quella della vettura 126 o con solventi usati in campo nautico o vernici e smalti che vengono utilizzati per riverniciare gazebi o cabine di spiaggia; si chiede inoltre un esame grafologico sul foglio rinvenuto accanto al cadavere che riportava la scritta “Via Bruno Buozzi”, per appurare se appartiene a Madalina o meno. L’Avvocato Antonio Petrongolo e ci ha riferito inoltre: “ritengo che in sede di opposizione in GUP dovrebbe dare maggiore voce a quelle che sono le richieste stesse”. Nel gennaio scorso c’era stata una svolta nelle indagini non indifferente al team di esperti che indaga da anni e agli inquirenti; allo studio romano dell’Avvocato Antonio Petrongolo, legale rappresentante della famiglia di Madalina, è pervenuta una lettera anonima dove sono riportati elementi che confermano la tesi dell’omicidio ed escludono il suicidio. Il biglietto è pervenuto nello studio dell’Avvocato nel dicembre scorso, ma la notizia non è stata fatta trapelare per ovvie ragioni e la missiva è stata sottoposta alla magistratura. Si tratta di un foglio piegato in quatto dove all’interno vi sono descrizioni dettagliate in merito alla vicenda. Il foglietto pervenuto all’Avvocato non è stato spedito per posta ma è stato fatto recapitare direttamente nella cassetta delle lettere dell’Avvocato Petrongolo.  Ancora non si conosce l’identità del soggetto che ha consegnato la missiva e in merito a tale aspetto  vi sono accertamenti in corso sul sistema di videosorveglianza della zona. Il contenuto del foglietto non è stato reso noto ma si tratta di elementi  importanti che aprono nuovi e ulteriori scenari sulla morte di Madalina. Chi ha spedito quella lettera? 
 
Il caso di Madalina è seguito dal Crime Analysts Team (CAT), un gruppo di consulenti esperti che segue il caso. I consulenti della mamma di Madalina, le dott.sse Mary Petrillo, criminologa, Rossana Putignano, psicoterapeuta esperta in psicodiagnostica forense, Aida Francomacaro, psicoterapeuta esperta in psicologia giuridica e Fabio Calvani tecnico informatico forense affermano “sarebbe uno scandalo non considerare i molti punti evidenziati dallo studio delle carte in possesso dell'avvocato Petrongolo”.
 
Nel corso di un’intervista a Radio Cusano, Psicologa, criminologa, Coordinatrice del Crime Analysts Team, Docente Master Univ. Niccolò Cusano ha parlato del caso “abbiamo presentato, diverso tempo fa, una relazione molto dettagliata e circostanziata con delle criticità evidentissime nel caso della morte di Madalina Pavlov e a quanto pare queste nostre osservazioni non sono state nella piena considerazione. Siamo arrabbiatissimi perché quello che noi stiamo cercando con forza di fare è trovare verità e giustizia per la morte di questa ragazza, una morte misteriosa, anomala, dove appunto abbiamo più volte sottolineato tutti gli aspetti strani di questa morte e adesso ci arriva questa doccia fredda con una richiesta di archiviazione del caso. Non è proprio ammissibile una cosa del genere! Non è proprio possibile! Ci sono delle evidenze che in qualche modo meritano un approfondimento investigativo a quello che magari già è stato fatto, per carità, non voglio mettere in dubbio questo, però comunque non possiamo assolutamente che venga archiviato il caso della morte di questa ragazza, assolutamente!”.

La Dott.ssa Rossana Putignano – Psicologa Clinica- Psicoterapeuta Psicoanalitica- Responsabile della Divisione Sud e della Divisione di Psicodiagnosi Neuropsicologia e Forense del Crime Analysts Team ci ha riferito: “Alla luce della recente novità , e mi riferisco alla missiva pervenuta presso lo studio dell 'Avv. Petrongolo a Roma, ho ipotizzato che Madalina potesse avere degli amici in sede. Questa conferma mi è giunta dalle sorelle di Madalina le quali mi hanno confermato un viaggio della ragazza a Roma, presumibilmente in data 6 luglio 2012 ( informazione convalidata dai post sul social fb di Madalina). Madalina si sarebbe recata a Roma per preparare la documentazione in vista del suo trasferimento in Australia e avrebbe incontrato una persona (di cui conosciamo certamente l'identità). Proprio non si spiega come mai, dopo aver informato la procura di tutto ciò, arriva a ciel sereno questa richiesta di archiviazione. È nostro desiderio che la procura continui a indagare, almeno per accertare la provenienza della lettera, a nostro avviso, abbastanza verosimile. Chi è questa persona amica detentrice dei segreti di Madalina? Ne approfitto per lanciare un appello a questa persona con la raccomandazione che sarà tutelato in tutti i modi se solo decidesse di contattarci in maniera decisa e coraggiosa. Altro dato importante,da non escludere, è che Madalina desiderava trasferirsi in Australia a Sydney dove,abbiamo scoperto, vi è una vera e propria comunità di calabresi che vivono lì;  magari Madalina aveva già preso dei contatti con qualcuno che l'avrebbe accolta ma purtroppo, non essendo in possesso di sufficiente materiale informatico ( e su questo il collega Fabio Calvani potrà essere molto più preciso) non possiamo saperlo! Infine, ribadisco e sottolineo ancora una volta l'importanza di quella sera del 21 settembre 2012: non era una serata qualunque! Poco prima che Madalina perse la vita, sul lungo mare Falcomatà si stava svolgendo la famosa manifestazione di solidarietà "Happy Run" condotta dalla Showgirl e campionessa paraolimpica Giusy Versace. La sua importanza è dovuta al fatto che Madalina, essendo socia Unitalsi ( associazione presente con il suo stand quella sera), è possibile che si sia affacciata poco prima alla manifestazione per incontrare qualche amico, oltretutto, la pizzeria in cui lavorava, si trovava a 300 mt circa in direzione dal palco. Questo è quanto emerge dalle testimonianze raccolte in merito allo svolgimento della serata, senza contare i numerosi sms giunti ai partecipanti alla corsa nei quali si parlava di una "ragazza bellina" che si sarebbe suicidata o che avrebbero ammazzato in Via Bruno Buozzi. Alla luce di tutti i dati raccolti con i colleghi ed evidenziati nel nostro corposo dossier depositato a Reggio, ancora non si spiega come sia possibile questa richiesta di archiviazione. Confidando nel proseguimento delle indagini da parte della procura, sottolineo che noi consulenti della Sig.ra Cutulencu non ci fermeremo davanti alle tante lacune emerse e a carico, purtroppo, delle indagini svolte”
 
Fabio Calvani, Tecnico informatico del Crime Analysts Team , esperto in data ricovery, Docente presso L'Università Niccolò Cusano Roma ci ha inoltre riferito in merito alla richiesta di archiviazione: “la mia reazione non è stata delle più positive” e precisa “abbiamo proposto una relazione veramente approfondita lavorando sulle uniche carte che noi avevamo”. Abbiamo chiesto al Dott. Calvani quali saranno i prossimi obiettivi e ha puntualizzato che “la persona più importante per noi in questo momento è la mamma di Madalina. Quindi la mamma di Madalina sa perfettamente che non ci fermiamo, che non ci arrendiamo. Per quanto mi riguarda io vorrei poter analizzare il telefono di Madalina, la scheda telefonica e il computer. Queste analisi sono state fatte un anno dopo dalla morte con la strumentazione dell’epoca che era quella all’avanguardia, sono passati diversi anni, la tecnologia varia giorno dopo giorno e sicuramente oggi con le nuove tecnologie si potrebbe scoprire molto di più che al’epoca non è stato possibile perché erano quelle le strumentazioni e le conoscenze".

Madalina Pavlov era una ragazza dinamica e attiva nel sociale e nel tempo libero lavorava in una pizzeria  in Corso Vittorio Emanuele. Il 21 settembre del 2012 termina il suo turno di lavoro alle 15.00 e successivamente si incontra in un bar con il suo ex fidanzato, intrattenendosi con esso fino alle 17.45. Successivamente lui si reca a lavoro, rimanendoci fino a tarda serata. Madalina quel pomeriggio chiama anche un’amica che vive a Napoli dicendole che stava per realizzare il suo più grande sogno, quello di trasferirsi in Australia. Ma purtroppo quella telefonata piena di speranze, di prospettive rivolte ad un futuro oltremanica e di illusioni rivolte ad un mondo ancora tutto da scoprire si sono spezzate troppo presto. La dott.ssa Rossana Putignano del Crime Analysts Team afferma di aver raccolto delle testimonianze su quella serata in cui si svolgeva la manifestazione l'Happy Run a Reggio ed è emerso che verso le 20.30 diverse persone che parteciparono alla corsa ricevettero un sms sul cellulare in cui si scriveva di una ragazza “bellina” che si era suicidata o che avevano "buttato giù". Teniamo presente, afferma la dott. Putignano, che il giorno prima dell’omicidio Madalina ha ricevuto una telefonata mentre era con la sorella Elena e si è allontanata un pò e ha fatto intendere all’interlocutore che non poteva parlare. Poi ha declinato l’invito dicendo che avrebbe trascorso la serata con la sorella Elena. Madalina era attesa in pizzeria alle ore 19.00 ma non si presenta sul luogo di lavoro poiché la giovane muore in circostanze anomale in Via Bruno Buozzi alle ore 21.00. La morte di Madalina è sopraggiunta in seguito alla caduta dal tetto che ha determinato lesioni in diverse parti del corpo. Sono stati rinvenuti gli effetti personali della giovane tra cui: la borsa contenente il cellulare, il portafoglio e vari oggetti tra cui un voglio con su scritto “Via Bruno Buozzi” con relativa chiave che consente l’apertura della porta del terrazzo. Dagli accertamenti svolti non risulta in alcun modo che Madalina conoscesse inquilini di quel palazzo, inoltre non è chiaro come la giovane sia entrata all’interno del palazzo. Perché è importante Via Bruno Buozzi? Il 19 marzo 2016 abbiamo intervistato il legale della famiglia di Madalina, l’Avvocato Antonio Petrongolo, che con noi ha chiarito alcuni punti chiave dell’inchiesta, come ad esempio la questione riguardante il biglietto trovato in tasca e le chiavi che aprivano la porta del terrazzo e a tal proposito ci ha riferito: “Di fatto c’è questo equivoco perché, tra i beni che sono stati rinvenuti nella disponibilità di Madalina si parla di questo biglietto ma sembrerebbe che ci si riferisca al biglietto che è allegato alla chiave di accesso di apertura del terrazzo. Quindi non si capisce bene, sembrerebbe formare un corpo unico, anche se poi sembrerebbero a loro volta stati staccati. Quindi ci potrebbero essere due elementi diversi e questo ci deve anche far riflettere sul perché e sul per come Madalina avesse la chiave del terrazzo”.

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