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MACCARESE, MEGA CENTRALE A BIOGAS: IMPRESSIONANTI I DATI SULL'INQUINAMENTO DESUNTI DAL PROGETTO DELL'AMA

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Tempo di lettura 4 minuti Comitato Rifiuti Zero Fiumicino: "L’AMA è la municipalizzata della Città di Roma, a Fiumicino non è gradita."

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"I valori di inquinanti quali PM10, NO2, CO saranno incrementati rispetto allo stato attuale rispettivamente del 790%, 510%, 2470%"

 

Redazione

"Sul mega impianto a biogas a Maccarese  registriamo un silenzio assordante da parte dell’Amministrazione di Fiumicino, – dichiara in una nota il Presidente del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino –  forse non si sentono parte in causa del problema, – prosegue la nota -ma si sbagliano. Le nostre richieste di incontro indirizzare al Sindaco Canapini, al Presidente del Consiglio Comunale Gonnelli, al Presidente della Commissione speciale rifiuti Merlini continuano a rimanere senza risposta. Vogliamo ricordare a questi signori di cosa stiamo parlando: parliamo di impianto di generazione di energia elettrica da 24 Megawatt, prodotta da 6 motori da 3000 Mw circa, alimentati a biogas, generato mediante un processo di digestione anaerobica di 95.000 tonn/anno di rifiuti organici provenienti da Roma (con capacità di trattamento fino a 108.000 t/a) a fianco del preesistente impianto di compostaggio di 30.000 t/a di rifiuti mercatali provenienti da Roma. 63 Milioni di Euro per costruire il terzo impianto italiano per dimensioni (dopo quelli di Montello ed Este), il primo nel centro sud (sia per dimensioni sia in assoluto). Si tratta di una superficie di circa 17 ettari pari a circa 25 campi di calcio su cui verranno realizzati capannoni per circa 18.000m2; verranno costruire 3 linee di ricezione e pre-trattamento, 6 digestori anaerobici, 6 biotunnel per il compostaggio, una centrale di cogenerazione, ed un depuratore di servizio. 108.000 t/a di materiale in cui la presunta FORSU di Roma (l’organico delle case dei romani, se mai ci sarà) è una frazione che si mischia a fanghi vari, scarti alimentari industriali, ceneri di scarto, prestomaci animali,ed altre schifezze; alla faccia della purezza del materiale in ingresso; e le 27.000 t/a di presunto compost che usciranno andranno sui campi o in discarica? L’impianto per funzionare necessita di oltre 64.000 t/a di acqua, pari a più di 25 piscine olimpiche 50x25x2, di cui una parte verrà riutilizzata come acqua di processo nella fase di digestione anaerobica, ma la massa maggiore (almeno 40.000  t/a) sarà depurata ed immessa in uno scarico fognario oppure nei canali. A valle di questo intervento i valori di inquinanti quali PM10, NO2, CO saranno incrementati rispetto allo stato attuale rispettivamente del 790%, 510%, 2470%; in particolare per l’NO2 (biossido d’azoto), in relazione al funzionamento in continuo dei 6 motori nell’arco delle 24 ore si supererà il limite per anno civile definito nella direttiva europea 2008/50/CE, già recepita in Italia, che è di 40microgrammi (30 per la vegetazione). Sempre per l’NO2 in particolare il modello di simulazione della dispersione nel perimetro di circa 500mt (ma da aumentare significativamente in funzione dei venti) intorno all’impianto ritorna il valore massimo non essendo in grado di descrivere oltre 210microgrammi (ricordiamo che il limite orario è di 200microgrammi) e questa simulazione parte da un’altezza della canna fumaria di 4 metri, che è irrealistica. L’inquinamento dell’aria derivante da questo intervento farà si che nel circondario verranno superati i livelli registrati ad esempio dall’Arpa nel Porto di Civitavecchia o a Malagrotta. Ad esempio, prendendo a riferimento le rilevazioni medie dell’ARPA del 9.10.2012 (sono disponibili sul sito) risulta che per l’NO2 il valore rilevato al Porto di Civitavecchia era di 35microgrammi ed a Malagrotta di 31, a fronte di un valore atteso, calcolato da AMA, tra 75,6 e 95,5 previsto per l’impianto, oppure per quanto riguarda le PM10 il valore rilevato al Porto di Civitavecchia era di 25microgrammi ed a Malagrotta di 29 a fronte di un valore atteso tra 20 e 27. Questi dati sono desunti dalle centinaia di pagine presentate da AMA per descrivere il progetto, pagine che certamente tutti, il Sindaco, gli Assessori, i Consiglieri, avranno letto con attenzione e si saranno oramai formati un’idea. Alcuni l’hanno già esplicitata, registriamo con piacere il NO dei Consiglieri Bossoni, Calicchio, Graux, Sabelli, Scarabello, Severini, ma gli altri, molti dei quali saranno nuovamente candidati alle prossime elezioni comunali cosa dicono? Cosa si aspetta per dire all’AMA di restarsene a casa propria? Che la Città di Fiumicino non vuole questo progetto? – La nota conclude – Chiediamo che questo progetto folle dell’AMA sia bocciato da questa amministrazione, non accetteremo rimandi a dopo le elezioni, e non resteremo certo con le mani in mano! L’AMA è la municipalizzata della Città di Roma, a Fiumicino non è gradita."

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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