M5S, Taranto, Roma, Genzano, Anguillara. Cosa succede? E’ il partito che non va o alcune persone che ne fanno parte?

Un partito che sembra accartocciarsi su se stesso con molte
alzate di testa e molti dissidenti nonostante tanti “nonostante”. Nonostante la
buona volontà. Nonostante le regole e i codici etici che in alcuni casi
esistono solo sulla carta e che non tollerano personaggi che si sono macchiati
di condanne. Nonostante a volte capitano personaggi che cercano di colmare l’inesperienza
con l’arroganza. Nonostante si sostituiscano slogan come trasparenza e
partecipazione con chiusura e decisionismo in capo a una sola persona o una
coppietta sparuta in cerca di relazioni extraconiugali.

È colpa del MoVimento Cinque Stelle o di un mucchietto di improvvisati che ci sono finiti dentro?

Possibile che dei valori universalmente condivisibili come l’onestà e la trasparenza oggi, finiscano per essere ridicolizzati da alcuni soggettoni che prendono letteralmente per i fondelli le Comunità che si sono affidate a rappresentanti inadeguati che dall’oggi al domani si sono ritrovati a fare i sindaci.

Da chiromanti a sindaci, appena usciti dall’adolescenza…

Sindaci che appena hanno appoggiato le loro natiche sullo scranno ci si sono incollati come molluschi sordi ed egocentrici i quali senza un briciolo di considerazione e d’amor proprio sopportano di essere derisi e non amati e non si dimettono. Troppo bello comandare.  

A Taranto il Movimento Cinque Stelle non ha più portavoce in Consiglio comunale

Rita Corvace, subentrata a Francesco Nevoli che si era dimesso il 12 febbraio scorso, si è dichiarata indipendente e ha aderito al Gruppo Misto. Sempre al Gruppo Misto aveva aderito l’11 settembre 2018 l’altro consigliere eletto del M5S, Massimo Battista, operaio del siderurgico. La motivazione è sempre la stessa: il dissenso sulle scelte politiche del Movimento che in campagna elettorale aveva promesso la chiusura dell’Ilva. Rita Corvace nel suo intervento in Consiglio comunale ha attaccato apertamente il Movimento, reo, a suo dire, “di aver tradito non solo la città di Taranto, avendo promesso la chiusura programmata delle fonti inquinanti e la riconversione del territorio ionico, ma anche tutto il Sud dell’Italia”. Poi la critica all’alleanza con la Lega di Matteo Salvini che la consigliera ha definito “partito razzista e xenofobo”.

A Genzano la maggioranza Cinque Stelle ha definito l’attuale sindaco Daniele Lorenzon uno “Schettino qualunque”

A Genzano la maggioranza Cinque Stelle ha definito l’attuale
sindaco Daniele Lorenzon uno “Schettino qualunque” che anziché affrontare i
problemi in casa propria è partito per il Giappone a promuovere l’Infiorata che
forse quest’anno neppure vivrà più in veste di primo cittadino. I motivi?
Sempre gli stessi: “La giovane età – hanno dichiarato i consiglieri Cinque
Stelle che si sono dimessi in massa – la totale inesperienza e la mancanza di
vere competenze professionali sarebbero potute essere colmate dall’entusiasmo,
dalla forza e dalle qualità di un gruppo che si è sempre posto al suo fianco
per offrire sostegno, idee, progetti e totale abnegazione. Invece, sin
dall’insediamento, il sindaco si è isolato dal gruppo del quale era espressione
e dai cittadini che avevano riposto in lui la fiducia, spendendosi nella
costruzione di strutture organizzative e modalità che avevano il solo fine di
operare autonomamente e al di là di quelli che erano gli indirizzi politici e
le aspettative della cittadinanza. In particolare, gli ex consiglieri
evidenziano che a tre anni dalle elezioni risultano disattesi i principali
punti del programma elettorale, primi fra tutti il coinvolgimento dei cittadini
e delle associazioni del territorio nelle decisioni strategiche e di forte
impatto”.

È il partito che non va o alcune persone che ne fanno parte?

Torniamo dunque a riformulare la domanda? È il partito che non và o alcune persone che ne fanno parte? Chi scrive è convinto che la seconda opzione sia quella più accreditata. Però, a questo punto, dovrebbe sollevarsi dai Cinque Stelle un sussulto di umiltà ed una disincantata e schietta confessione: noi non siamo diversi da tanti altri partiti che al loro interno hanno corrotti e condannati. Poi chi sia meglio o peggio lo decidono i lettori. Forse l’unica  che rimane ai Cinque Stelle per distinguersi dagli altri partiti di vecchio stampo è buttare fuori immediatamente le mele marce cosa che altri che non hanno fatto.

Anguillara Sabazia: sindaca condannata e consigliere indagato

Ad Anguillara Sabazia purtroppo non è stato fatto. L’attuale sindaca Sabrina Anselmo non ha dichiarato in fase di candidatura a sindaco di avere una condanna a un anno di reclusione, pena patteggiata e dichiarata estinta per indulto, per aver denunciato “falsamente” lo smarrimento di tre assegni incolpando del reato di ricettazione tre persone sapendole innocenti. I Cinque Stelle si sono limitati a pubblicare una nota di “avvio procedimento disciplinare” di cui poi non si è saputo più nulla. Dov’è l’intransigenza che oggi sbandierano ai quattro venti Raggi e Di Maio facendo ben intravedere le tonzille?

Ma non è tutto. Il consigliere di maggioranza di Anselmo, Massimo Pierdomenico, il quale è solito vederlo spesso in giro con la sindaca, è indagato per abuso edilizio e nei suoi confronti è stata anche emessa relativa ordinanza di rimessa in pristino dello stato dei luoghi. Insomma una bella ciurma! Roba da maestri nel predicare bene e razzolare male. Chi non si ricorda quanto si è sbracciata la sindaca Anselmo in campagna elettorale facendosi bandiera, tra l’altro di una grande lotta (a parole): l’acqua avrebbe dovuto restare pubblica! Alla faccia del bircabonato di sodio direbbe il grande Totò! Sabrina Anselmo oggi è stato l’unico aministratore della storia di Anguillara Sabazia ad avere dato segni di cedimento sul fronte acqua, deliberando l’intenzione di passare ad Acea (costretta? Ma quando mai!).

Laddove dilaga l’incompetenza germoglia velocemente anche l’arroganza e la presunzione

Ce ne sarebbero tante da dire, promesse su promesse che non sono state mantenute e poi, dulcis sin fundo, tanta inesperienza che sta collezionando errori su errori e guai su guai… per fortuna che ci sono sentinelle vigili che ogni tanto gli danno qualche schiaffone metaforico e gli aprono gli occhi su tante vicende che hanno come comun denominatore i soldi pubblici. Laddove dilaga l’incompetenza germoglia velocemente anche l’arroganza e la presunzione.

Arrestato per corruzione il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito

E che dire delle ultime notizie che tengono banco in queste
ore.  Il pentastellato Marcello De Vito, Presidente
della assemblea capitolina, è stato arrestato per corruzione nell’ambito della
inchiesta della Procura sul nuovo stadio della Roma.  Di Maio ci ha messo pochissimi minuti a
dichiarare pubblicamente che De Vito è fuori dal partito. È il partito che non
va o alcune persone che ne fanno parte? E’ ora di tornare tra gli esseri umani
e fare mea culpa delle proprie debolezze. Tutti sbagliano, nessuno escluso.
Neppure i Cinque Stelle che in quest’ultimi tempi cadono giù come meteore.