Le società partecipate da soggetti pubblici costituiscono sicuramente
un fenomeno di rilievo del panorama economico italiano.
Una partecipata è una società di capitali che offre servizi di pubblica utilità. Ma quale è l’obiettivo di queste aziende? Sicuramente quello di ridurre il debito pubblico, aumentare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità gestionale. Il problema, però, è che non sempre ci riescono. Ma vediamo di cosa stiamo parlando.
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Le partecipate dagli enti locali, per esempio, sono società con quote possedute dalla Regione, dalla Provincia o Città Metropolitana o dal Comune.
Operano in diversi settori, tra i principali quelli relativi alla manutenzione e gestione delle strade, del trasporto pubblico, delle risorse idriche, dei rifiuti. La società partecipata non ha autonomia sui fatti più importanti, opera in maniera prevalente per l’Ente pubblico locale, è autonoma solo a livello formale e in concreto fa parte dell’ente pubblico.
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Ad oggi il ruolo della pubblica amministrazione e degli enti
locali nella gestione dei servizi della comunità è molto dibattuto a causa
delle spese che gravano sullo stato e della mancanza di trasparenza denunciata
da alcune forze politiche.
Il decreto legislativo n. 175 del 2016 denominato Testo Unico delle società partecipate ha operato un riordino e in parte anche una riforma della precedente disciplina (decreto Madia), allo scopo di ridurre il fenomeno della partecipazione pubblica nelle società e di conseguenza contenere la spesa pubblica.
Ma com’è la situazione delle aziende partecipate nel Lazio? C’è cooperazione? Sinergia? Profitto?