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Sara Galea
Troppo spesso si cerca lo stato di benessere affaticando mente e corpo in arrovellamenti mentali che deliberano uno stato di ansia, e stress da prestazione, prima ancora di aver messo mani su qualsiasi azione; troppo velocemente apriamo la porta alla paura di fallire, che è quella che inficia qualsiasi movimento l’essere umano si accinga a fare.
La mente è la dimensione che stabilisce lo stato di benessere fisico e psichico, lo stato che porta l’essere umano nella zona di flusso, in cui tutte le energie si concentrano a trovare, e realizzare, situazioni ed attività che concretizzino lo stato di felicità.
Da quando nasciamo veniamo introdotti in un circuito dove la vita diventa una corsa pazza di eventi da vivere soltanto per raggiungere altre situazioni, che devono portare in altri contesti, e così via discorrendo, per arrivare alla fine della vita fisica rendendosi conto di avere vissuto inseguendo una felicità che si trova, invece, esattamente al punto di inizio, dentro se stessi. Gli Obiettivi sono fondamentali per indirizzare la mente a non perdersi dietro tante macubrazioni che se stessa produce, perchè la realtà da vivere deve essere la vita stessa, il suo gusto, l’apprendimento, la scoperta, la sperimentazione, lo stravolgimento di eventi, emozioni, sensazioni, la qualificazione e riqualificazione, il cambiamento.
Sentire, osservare, ascoltare, gustare, condividere, accettare, rifiutare significa vivere con consapevolezza, con coscienza, e non distratti da tante turbe mentali che servono ad allontanare l’essere umano dal senso della vita, vivere!
E’ vero che la vita è come un treno con tante fermate, ma quando si sale sul treno non bisogna rimanere seduti fino ad arrivare al proprio capolinea, si deve usare il treno come un vettore daL qualE possiamo scendere e salire a nostro piacimento; dove il comando è in mano nostra e le fermate non sono semplice contesto ma strumento di apprendimento, esperienza, gioia, dolore, condivisione, co-creazione.
Se ci soffermiamo a razionalizzare la vita tutto potrebbe apparire insensato perché effettivamente non c’è un senso, perchè è la vita il senso, è quello che vogliamo vivere il senso, è la decisione di volere essere felici il senso, ovvero di essere protagonisti consapevoli della propria opera. Troppo spesso ci si sofferma a voler capire, perché l’essere umano per muoversi deve capire, ma cosa c’è da capire? Siamo arrivati su questa terra con una facoltà: il libero arbitrio di scegliere se si vuole vivere felici o sofferenti, ricchi o poveri, malati o sani, belli o brutti. Ora molte menti inizieranno a pensare che tutto questo è insensato, veramente penseranno proprio che sono bip bip bip, perchè la vita è predestinata, è già stabilita da un Dio ingiusto, che ha dato a taluni la fortuna e ad altri la sfortuna. Pensate a quei genitori disperati che hanno perso un figlio in un incidente qualsiasi, che sia di automobile o altro, cominciano ad odiare Dio, la vita, il mondo, il cielo, se stessi ma … che senso ha tutto questo? Dio è responsabile se quel ragazzo ha deciso di correre o drogarsi o bere o altro? Cosa, se magari l’auto ed i soldi gli sono stati offerti senza fargli prima acquisire la propria responsabilità, la causa è Dio? o la responsabilità dell’individuo ed il contesto in cui vive?
E’ facile ammalarsi quando si beve e si mangiano schifezze e si fuma, ma non si ammetterà mai di essersi dati la malattia, si invocherà Dio per chiedergli il perché di tali tormenti. Provate a studiare la metamedicina, provate a comprendere quanto tutto ciò che è dentro di noi ci fa vivere in una determinata maniera manifestando malattie o benessere. Ora altre menti penseranno ‘’ si, e poi c’era la marmotta che incartava la cioccolata’’
Bene, si continui pure a scansare le responsabilità. Non asi agisca per darsi delle capacità, non ci si azioni per creare il proprio benessere. Si scansi tutto ciò che mostra quanto tutto dipenda dal singolo individuo, dalla persona.
Si continui ad avvalorare ciò che fa comodo: la vita è una bip bip bip, c’è un Dio che punisce dando le malattie, e poi c’è un destino malefico che scrive tutto ciò che capita. Ora si sta meglio? Non si hanno colpe, tutto è in mano a Dio, al destino, a Prodi, Berlusconi e a tanti bip bip bip come loro.
Ma se invece qualcosa inizia a dirvi che non è così, che c’è il vostro zampino dentro, allora ci si chieda il perché, per come, cosa e quando ha avuto la sua origine ciò che capita nella vita, e forse si inizierà a vivere secondo coscienza!
Tutto ciò che si crea, persino la visita inaspettata di una farfalla che si posa sulla spalla ha un significato, un suo perché, una motivazione che sta spingendo verso un cambiamento, una presa di coscienza, un senso. Questa è la vita, un Orizzonte che inizia dentro di se per creare ciò che è fuori di se, ma per comprenderlo bisogna essere consapevoli che dentro di noi esiste un Universo, un motore, una serie di meccanismi che tutto creano, fino a questa presa di coscienza continuiamo pure ad allenare il dito indice, invece che i valori, le virtù, potenzialità, competenze e coscienza di chi siamo dentro di noi, e magari rendiamolo il più gradevole possibile alla vista per non minare le apparenze!
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