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Redazione
Ragusa – Continuano gli accertamenti per scoprire la verita' sulla morte del piccolo Loris, ucciso sabato scorso e poi gettato in un canalone a Santa Croce Camerina (Ragusa). Dagli ultimi rilievi medico-legali Loris potrebbe essere stato strangolato con una fascetta di plastica.
Il corpo non e' stato ancora restituito alla famiglia. La polizia scientifica e' tornata in contrada Mulino Vecchio per una serie di nuovi rilievi tecnici sul posto dove e' stato ritrovato il cadavere. Gli accertamenti sono coordinati dalla dottoressa Neri, responsabile della polizia scientifica per la Sicilia orientale.
"Non ho nessun tipo di sospetto, nessun segnale che mi possa allarmare. Ho conosciuto i genitori di Loris e per me erano persone normalissime, attente ai figli come tanti altri. Nessun sospetto, nella maniera piu' assoluta. La famiglia e' sempre stata presente e partecipava alla vita scolastica del figlio". Ad affermarlo e' Giovanna Campo, dirigente scolastica della scuola "Falcone Borsellino" di Santa Croce Camerina, dove il piccolo Andrea Loris Stival, ucciso sabato, frequentava la terza elementare.
"Fiducia per gli inquirenti, affinche' il caso sia risolto il prima possibile". A dirlo l'avvocato Francesco Villardita, che assiste in questi giorni la famiglia del piccolo Andrea Loris Stival, il bambino di 8 anni ucciso a Santa Croce Camerina (Ragusa).
Il legale, incalzato dai giornalisti, ha ribadito la volonta' dei suoi assistiti di collaborare affinche' "finisca l'incubo" in cui sono sprofondati.
La polizia scientifica ha compiuto accertamenti e rilievi nella casa di campagna di Orazio Fidone, il cacciatore che sabato scorso ha trovato il cadavere del piccolo Andrea Loris. Il casolare, in contrada Passo di Scicli, e' stato visitato stamattina dagli esperti della scientifica. Ieri a tarda sera era stata perquisita l'abitazione di Fidone, in paese. L'uomo e' indagato dalla Procura di Ragusa come atto dovuto per compiere accertamenti irripetibili.
La famiglia di Andrea Loris Stival conosceva il cacciatore Orazio Fidone. Lo ha detto Francesco Villardita, avvocato degli Stival, rispondendo ai giornalisti: "Penso di si', il paese di Santa Croce e' cosi' piccolo che penso si conoscessero", ha affermato il legale. Ieri sera, dopo quella della famiglia di Loris, anche la casa di Fidone era stata perquisita dagli investigatori, con l'intervento della polizia scientifica.
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