Costume e Società
L’omofobia nel nuovo singolo di Nicole Riso
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Dal Circo Massimo all’Auditorium Parco della Musica: con “Nino e Antonio” la cantastorie Nicole Riso riporta la nuova canzone romana al grande pubblico, attraverso un messaggio sull’omofobia
“Lui se chiama Nino è a capo de ‘na grande società je piace beve er vino pe dimentica’ malignità. Lui se chiamo Antonio lavora in un call center tutto er giorno je piace pensa’ ad un Dio pe giustifica’ quel che cia’ intorno. Loro hanno un segreto può rendere un paese un sacco inquieto se so innamorati e subito so stati condannati“
Ispirato ad un fatto vero ed ambientato nella Capitale, NINO e ANTONIO è una storia d’amore come mille altre, ma vissuta in una società che ancora oggi soffre il rapporto tra persone dello stesso sesso e lo vede come un problema sociale, da combattere con violenza e scherno, alimentato da chi ne vuole solo trarre vantaggi personali senza tener conto del dolore che può infliggere il “non potersi amare“.
Il brano, che è stato accolto con grande favore dal “mondo gay” (migliaia le visualizzazioni sul portale simbolo gay.it), termina con un malinconico ma propositivo “tanto poi alla fine v’amerete” segno di speranza e cambiamento.
“Nino e Antonio” è il quarto singolo della cantautrice Nicole Riso, vincitrice con Donna Roma dell’ultima edizione del concorso “Dallo Stornello al Rap” su Rai Radio Live e che ha aperto lo scorso anno i festeggiamenti per il Natale di Roma al Circo Massimo.
Anticipato dal vivo il 15 dicembre nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica all’interno della rassegna GAD – Global Artist Digitall ed in uscita radio nazionale il 10 gennaio.
Il video è stato realizzato dagli attori Andrea D’Amico, Rita Tersigni e Serena Tassan della giovane compagnia teatrale Faberigere con la preziosa collaborazione di Ivano Cavaliere nella parte di Antonio, tutti impegnati nel portare in teatro la nuova commedia popolare romana con le musiche scritte da Nicole Riso ed ispirata alle storie che racconta in ogni suo brano.
La regia è stata affidata a Gabriele Guerrieri con la fotografia di Riccardo Paro che ha anche realizzato l’opera artistica raffigurata nella copertina.
Hanno suonato: Samuel Stella (chitarre) Ruggero Giustiniani (batteria) Martina Bertini (basso) Stefano Costantini (tromba)
Arrangiamenti di Francesco Tosoni per Noise Symphony
Produzione: Radio L’Olgiata Media Group
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Costume e Società
Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
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15 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/IMG_5243.jpeg)
Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
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