LOMBALGIA: PREVENIRE E' MEGLIO CHE CURARE

A cura della Dottoressa Marta Romagnoli – Fisioterapista

Per spiegare un problema così comune e diffuso come la lombalgia dobbiamo prima di tutto capire meglio l’anatomia della nostra colonna.
La colonna vertebrale è composta, dall’alto verso il basso, da 7 vertebre cervicali, 12 dorsali, 5 lombari , 5 sacrali (fuse tra loro), e un numero che varia da 2 a 5 coccigee (anche queste fuse in un unico osso).
Tra le principali cause di lombalgia abbiamo la mancata armonia delle fisiologiche curve della colonna che sono la lordosi cervicale, la cifosi dorsale e la lordosi lombare. Queste, infatti, conferiscono elasticità e resistenza alla colonna e la loro presenza determina il “giusto” lavoro di ogni singola vertebra. Quando una singola vertebra o un gruppo di vertebre non è inserito nella corretta postura della colonna, andiamo incontro a disfunzioni che possono interessare le faccette articolari e/o il disco intervertebrale. Il tratto lombare e quello cervicale, essendo i più mobili, sono quelli più comunemente colpiti da patologie; infatti, proprio perché più mobili, tendono a “compensare” e fare il lavoro che dovrebbero fare altre zone del corpo. Nel caso delle lombari non è raro trovare come causa del problema, un dorso particolarmente bloccato o un deficit all’arto inferiore che ci ha portato a sovraccaricare la colonna lombare.
La lombalgia è una patologia molto frequente: la maggioranza delle persone ha avuto nella sua vita almeno un episodio di lombalgia. Questa può insorgere in modo acuto (dolore improvviso che si protrae per più giorni e che tende a risolversi) o cronico (dolore che insorge piano piano, in maniera subdola, e che tende a recidivare). I sintomi sono: dolore nella parte bassa della schiena, spontaneo e accentuato dai movimenti; contrattura delle masse muscolari della zona lombare; rigidità del tronco.
La lombalgia, se non curata, può degenerare in lombosciatalgia. Il nucleo polposo del disco, per le continue sollecitazioni, comincia ad uscire e a farsi strada attraverso l'anello fibroso: si parla di protusione discale. Il disco, quando esce dalla sua sede, può comprimere le radici dei nervi, provocando dolore e formicolii lungo varie zone dell’arto inferiore (diverse in base a quale nervo è stato compromesso) fino ad arrivare (nel caso dell’ernia espulsa) a deficit della forza muscolare.
Durante la vita quotidiana spesso assumiamo posizioni e facciamo movimenti che non fanno altro che sovraccaricare ulteriormente il nostro povero tratto lombare.
Qui di seguito vediamo delle semplici regole da tenere in alcune situazioni per prevenire la comparsa della lombalgia:

1) non state in piedi con la schiena in iperlordosi (pancia in fuori) e le ginocchia iperestese, in quanto ciò concentra il peso del corpo sulla parte bassa della schiena;
può essere un ottimo esercizio, invece, piegare prima un ginocchio e poi l’altro, divaricare le gambe più o meno a larghezza spalle, muovere il baricentro finché il peso è distribuito ugualmente sia a destra che a sinistra;

2) se dovete stare in piedi per lungo tempo, appoggiate un piede su di uno sgabello per tenere dritta ed appiattita la parte bassa della schiena;

3) quando state seduti, attenti a non sedervi sull’osso sacro con il dorso flesso, le spalle in avanti e la testa flessa, ma sedetevi con il bacino ruotato in avanti appoggiati sulle tuberosità ischiatiche (le ossa che sentite al centro dei vostri glutei), in modo che la colonna assuma da sola una posizione corretta e non faticosa;

4) non sollevate mai nulla di pesante con le gambe dritte e flettendo la schiena, ma piegate le ginocchia e le anche in avanti, in modo da evitare tensioni nella zona lombare;

5) imparate a mettervi in piedi in maniera corretta:
– Prima si portano i piedi verso la sedia (i talloni sono in linea con le gambe anteriori della sedia).
 – Poi si piega in avanti il busto (e la testa) lasciando liberamente pendere le braccia, si sposta il baricentro dall'appoggio sopra le ossa ischiatiche all'appoggio sopra i piedi. Si sente che la pressione sui glutei diminuisce e sui piedi aumenta.
– Quando il peso appoggia completamente sui piedi, si manda in estensione caviglie, ginocchia, anca e busto erigendosi e lasciando penzolare le braccia liberamente.

Per mettervi seduti in maniera corretta dovrete fare esattamente il contrario.

Queste norme sono per lo più sufficienti a prevenire infortuni o sindromi dolorose a carico della schiena. Se invece la lombalgia si è già insediata, non vi rimane che contattare una brava fisioterapista!

 

Dott.ssa Marta  Romagnoli

Fisioterapista

Cell. 3281792352

 

Mail info@cpcr.it

 

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