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In Italia, negli ultimi decenni, il numero di persone in sovrappeso è cresciuto a scapito di un benessere fisico regolare. Spesso si è pensato che tale fenomeno sia aumentato a seguito dell’evoluzione del digitale.
Ma, in che senso l’obesità e il digitale hanno una connessione tra loro?
Il mondo virtuale (es. playstation, video giochi) sembra aver rappresentato, soprattutto negli ultimi vent’anni, sia per i bambini che per gli adulti, un momento di svago in cui la voglia di giocare si connette al desiderio di mangiare o stuzzicare qualcosa (es. caramelle, patatine … il cosiddetto cibo spazzatura).
Sovente è capitato di vedere bambini e/o adulti che, seduti comodamente su un divano o su un letto, giocavano con il cellulare e nello stesso tempo mangiavano a dismisura.
Tuttavia, la connessione tra lo stare seduti per giocare e mangiare, ha sempre più sviluppato una vita sedentaria sia per i giovani che per gli adulti. Questo fenomeno ha incrementato la percentuale di obesi in Italia.
Tale aspetto sociale si è anche diffuso per altre ragioni: mancata regolarità alimentare sia negli orari che nella qualità del cibo. Si tende a mangiare spesso fuori orario, saltando i pasti principali oppure, per sbrigarsi prima, si prediligono pasti confezionati o preriscaldati. In entrambi i casi è venuta a mancare sia la ritualità del sedersi a tavola che la consistenza del cibo.
Oltre a questi fenomeni, in Italia, si è andata diffondendosi anche la cultura del biologico e del km0. Queste tendenze sono apparse, nella maggior parte dei casi, come “modaiole” e non come forme per riequilibrare il proprio benessere fisico.
Alcune persone invece hanno cercato di evitare la sedentarietà iscrivendosi in qualche centro sportivo che, spiacevolmente, dopo poco hanno interrotto.
Ci sono persone che invece hanno deciso di intraprendere una dieta che, a volte, è andata a buon fine e altre no, ricadendo ciclicamente nell’oblio del mangiare male.
Come possiamo notare, in un contesto come quello odierno dove, esiste una variegata tipologia di cibo, le persone sembrano essere attirate dal bel piatto piuttosto che dal gusto. Pertanto, anche in tal caso prevale il concetto di apparenza, spesso e volentieri deludente. Come recita un famoso proverbio “spesso si mangia con la vista e non con la bocca” cioè, frequentemente ci si lascia “ingannare” dall’apparire e non dalla sostanza.
Inoltre, oggi, è diminuita la motivazione per seguire una giusta nutrizione. Al contrario si pensa al benessere estetico in modo ossessivo: per essere accettati bisogna avere un bel viso, togliere le rughe, essere alla moda, utilizzare creme o pillole per dimagrimenti tutt’altro che miracolosi. In un tempo in cui ci si distacca dal tradizionale per agire in termini di cambiamento non bisogna lasciarsi convincere che la vita è bella solo se seguiamo canoni estetici perfetti, ma anche imperfetti o meglio adatti ad ognuno di noi.
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