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Cronaca

Liverpool, in coma supporter: arrestati due romanisti per tentato omicidio

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Un tifoso dei Reds in coma, due romanisti arrestati e accusati di tentato omicidio, l’Uefa “scioccata” dagli incidenti registrati nei pressi di Anfield, Liverpool “sconvolto”, e Roma ancora una volta al centro dell’attenzione della scena europea per il comportamento violento dei propri tifosi. Il day-after della semifinale d’andata di Champions League è a tinte fosche, con un bilancio degli scontri gravissimo. Sean Cox, il 53enne irlandese rimasto a terra dopo i tafferugli, è ricoverato al Walton Neurological Center e versa in condizioni critiche. I familiari hanno riferito ai media che sarebbe in coma, con gravi danni al cervello causati dai colpi sferrati – secondo le ricostruzioni della polizia – con cinte, bastoni e un martello. La moglie del tifoso dei Reds, secondo altri parenti sentiti dal Mirror e dal Liverpool Echo, si starebbe chiedendo in queste ore “se non sia il caso di lasciarlo andare”.

Per l’aggressione sono in arresto da ieri due ultrà romanisti – Filippo Lombardi di 21 anni e Daniele Sciusco di 29 -, per tentativo di omicidio

I due sono stati identificati dagli agenti della Digos della Questura di Roma inviati in Gran Bretagna per collaborare al dispositivo di sicurezza messo in atto dalla polizia locale. La polizia italiana ha avvertito i colleghi della presenza del gruppo ultrà ‘Fedayn’ a Liverpool e proprio con il suo arrivo vicino allo stadio sono avvenuti i violenti incidenti in cui il tifoso dei Reds è stato ferito. Gli agenti italiani hanno individuato il gruppo, una quarantina di persone bloccate dalla polizia inglesi per essere riprese con video e identificate e quindi fatte entrare comunque nello stadio. Durante la partita gli uomini della Digos han visionato i filmati e identificato Sciusco e Lombardi, entrambi già noti come appartenenti al gruppo ultrà, come due dei responsabili degli incidenti.

Successivamente i due sono stati bloccati sempre da parte della Digos e poi sottoposti a fermo. L’Uefa si è detta “profondamente scioccata” per quello che ha definito come un “vile e ignobile attacco” che certamente provocherà “provvedimenti severissimi. “Prima di decidere sulle potenziali accuse disciplinari”, tuttavia, ha precisato di essere “in attesa di ricevere i rapporti completi”. Il rischio è che nella prossima riunione della Commissione disciplinare prevista per il 31 maggio si arrivi a dure sanzioni per la Roma, che potrebbero portare anche alla squalifica dell’Olimpico. I giallorossi vantano altri precedenti finiti nella black list, come gli scontri con il Galatasaray nel 2002.

La Roma rientrata nel pomeriggio per cominciare a preparare la gara di campionato col Chievo, ha rivolto un pensiero e “le nostre preghiere al tifoso ricoverato in ospedale e alla sua famiglia”, e soprattutto “condanna nella maniera più dura possibile l’aberrante comportamento di una ristretta minoranza di tifosi in trasferta che hanno arrecato vergogna al club e alla stragrande maggioranza dei romanisti che hanno avuto una condotta esemplare ad Anfield. Non c’è posto per comportamenti così vili nel mondo del calcio. Il club ha offerto la collaborazione al Liverpool, alla Uefa e alle autorità”. La società inglese ha fatto sapere di essere “scioccata e sconvolta”, e poi ha chiesto chiarezza spiegando che “continuerà a lavorare a stretto contatto con le autorità competenti per stabilire come sono andati i fatti” relativamente a quello che è considerato un “grave e inquietante incidente”. Che adesso fa schizzare alle stelle la tensione per la semifinale di ritorno con oltre cinquemila tifosi inglesi attesi per la gara dell’Olimpico.

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