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Lirfl (rugby a 13), i Gladiators s’inchinano all’Aquila: «E’ stato un onore sfidare una simile squadra»

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Roma – Aveva già “saggiato” le qualità dell’Aquila nella fase preliminare del campionato. I Gladiators di Roma, un tempo squadra più blasonata della Lega Italiana Rugby Football League (Lirfl) e da qualche stagione ripartiti con gruppi decisamente più giovani e inesperti della disciplina, non hanno potuto fare molto nella finalissima di Cascia (in Umbria) che assegnava il titolo di campione d’Italia Under 18. La formazione abruzzese si è confermata l’autentica “macchina da guerra” che tutti pronosticavano: i ragazzi di coach Alessandro Marozzi, inoltre, hanno messo sul campo tutta la rabbia per le finali perse tra campionato e Coppa Italia negli ultimi due anni. «E’ stato un onore per noi sfidare una squadra che poteva contare su atleti di grande spessore anche nel rugby a 15 – commenta il pilone classe 1988 dei Gladiators Emanuele Torre – Un avversario fortissimo che a tratti siamo anche riusciti a mettere parzialmente in difficoltà. Ce l’abbiamo messa tutta anche se eravamo consci dell’enorme difficoltà della partita avendo già affrontato L’Aquila poche settimane prima. Il titolo di campione d’Italia per gli abruzzesi è stato meritatissimo». In ogni caso i Gladiators sono tornati a giocare una finale di una competizione ufficiale della Lega Italiana Rugby Football League e questo è sicuramente un passo avanti per un club che ha fatto la storia nei primi anni di vita della Lirfl. «Ci siamo riusciti ad allenare nonostante alcune difficoltà organizzative e ne è uscito un bel gruppo. Speriamo di poter crescere nei prossimi mesi e di accorciare un po’ il gap con gli attuali campioni d’Italia». Per Torre, che nel rugby a 15 difende i colori del Rinos Rugby Nuovo Salario ma è cresciuto nella squadra siciliana delle Aquile del Tirreno, è stata la prima esperienza nel league. «Una bellissima avventura, ho scoperto un mondo nuovo. Il rugby a 13 ha delle peculiarità del tutto particolari che lo rendono molto affascinante: è un gioco maschio e sicuramente divertente da giocare. Spero nel prossimo futuro di avere nuove possibilità di vestire la maglia dei Gladiators e di continuare a praticare questa disciplina».

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