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Lirfl (rugby a 13), Final Four di Coppa Italia a L’Aquila. Marozzi: «Vogliamo esserci»

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Redazione

Roma – La Lega Italiana Rugby Football League (Lirfl) ha deciso: la Final Four di Coppa Italia, trofeo che l’anno vide il trionfo degli Hammers Umbria in quel di Artena, si giocherà a L’Aquila il prossimo 11 febbraio 2017. Sarà, come da tradizione, il primo dei due eventi federali che caratterizzano la stagione della Lirfl e la scelta del capoluogo abruzzese non potrà che essere un ulteriore grande stimolo per i vice-campioni d’Italia in carica dell’Aquila Neroverde. Coach Alessandro Marozzi non fa nulla per nascondere la propria soddisfazione. «Abbiamo fortemente voluto ospitare la fase finale della Coppa Italia e la Lirfl ci ha premiato. Ovviamente lavoreremo affinchè l’evento riesca al meglio, ma vorremmo essere in finale da protagonisti sul campo e non solo dal punto di vista organizzativo». Il rugby a 13 ha sicuramente da tempo conquistato la regione dell’Italia centrale e in particolare il suo capoluogo. «Sono due anni che L’Aquila porta un club nella finale scudetto, anche se sotto una diversa denominazione. Nelle due gare casalinghe dello scorso campionato abbiamo toccato con mano che l’interesse verso il rugby league è alto nel nostro territorio e non è un caso che faremo un tentativo pure per organizzare le finali scudetto del 2017, poi vedremo quali saranno le decisioni della Lega Italiana Rugby Football League». L’Aquila Neroverde si ritroverà all’inizio del prossimo anno per preparare l’avventura in Coppa Italia. «Al momento non abbiamo fissato un appuntamento, lo faremo dopo Natale – spiega Marozzi – Sicuramente ci teniamo a ben figurare, a maggior ragione ora che abbiamo ottenuto l’organizzazione della Final Four». Per Marozzi, inoltre, è arrivata un’altra grande gratificazione nei giorni scorsi: la Lirfl lo ha nominato vice allenatore della neonata Nazionale femminile di rugby a 13 e affiancherà l’head coach Marco Tarducci. «Sono orgoglioso per questo incarico, tra l’altro la mia carriera da allenatore è iniziata proprio nel femminile e questa mi sembra una grande opportunità. Credo che Tarducci sia la persona giusta per iniziare questo tipo di discorso: è un personaggio molto focoso, una grande persona e un grosso lavoratore».